Legge di bilancio 2019: “Gli 80 euro vadano a famiglie e giovani”
Manca il lavoro, quindi le famiglie italiane sono sempre più al collasso e per i giovani non c’è futuro, anzi: le incognite e le incertezze la fanno da padrone su programmi e progetti e progetti di vita. Questo è il quadro della situazione economica italiana. Una congiuntura difficile e critica che per questo necessita di risposte immediate e concrete. Occorre un cambiamento di rotta sostanziale e la nuova Legge di Bilancio 2019 si spera che possa favorire tutto ciò, anche se le novità annunciate in tal senso non sono confortanti ma l’auspicio è che la teoria differisca dalla pratica. È il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, a fare il punto della situazione sul più importante provvedimento economico che ogni anno il Governo italiano è chiamato a prendere la cui discussione è in corso in questi giorni: «Da più parti – spiega – si sente parlare di novità sul fronte del fisco che saranno introdotte con la manovra economico-finanziaria. In particolare, è emerso che tra 4 e 6 miliardi di euro serviranno per le pensioni e che anche il ‘bonus’ degli 80 euro verrà abolito per reinvestirlo in servizi di welfare per la terza età. Ben venga la solidarietà intergenerazionale, confermata dal fatto che i nostri nonni sono i maggiori risparmiatori d’Europa e che nel 40% dei casi sostengono finanziariamente figli e nipoti. Ma credo che nessun nonno sarebbe felice sapendo che lo Stato s’interessa di lui, impedendo però nel contempo ai propri figli o nipoti di fare famiglia o che li mette nelle condizioni di dover lasciare il Paese per cercare una vita più a se stesso e ai propri cari». Una puntualizzazione in favore del nucleo più importante della nostra società non può mancare da parte di De Palo: «Le famiglie – avverte – non possono sempre ‘raschiare il barile’ per tirare avanti: vanno coinvolte nel dibattito sulla Legge di bilancio. In un Paese in cui invecchiamento e denatalità galoppano, la priorità politica non può essere legata unicamente a considerazioni legate al consenso immediato”. Di qui alcuni dati: «La realizzazione di un fisco a misura di famiglia – precisa il presidente del Forum delle associazioni familiari -, attraverso la concretizzazione del Patto per la natalità e l’introduzione del ‘Fattore famiglia’ per il calcolo delle imposte sulla base dei carichi familiari, costerebbe allo Stato circa 14 miliardi di euro, mentre il bonus degli 80 euro, complessivamente, ne richiede circa 10. Se si vuole risparmiare sul welfare del futuro, questi soldi vanno investiti subito sulla famiglia». Dunque, bisogna intervenire subito per evitare che presente e, soprattutto, futuro, non siano più ipotesi e incognite. Ricordiamo che un futuro roseo, si costruisce ogni giorno nel presente. Giovani e famiglie non possono più aspettare. Del resto, ricordare il passato, vivere bene il presente per proiettarsi al meglio al futuro, non sono solo tre tempi verbali, ma costituiscono anche le fasi della vita di ognuno di noi. In quanto tali, rappresentano le tre porzioni di tempo dell’esistenza che devono essere obbligatoriamente considerate in maniera propedeutica. Non ci può essere, infatti, un passato senza presente e un presente senza futuro. Nella nostra collettività, purtroppo, molto spesso, si tende a non considerare la consequenzialità assoluta che l’elemento temporale deve avere. La grande crisi economica in cui il nostro Paese versa ormai da tempo fa il resto.