Beato Nunzio: “Nonostante i problemi si è sempre dedicato agli altri”
Da Pescosansonesco - racconta il sindaco Di Donato - partiranno in 200 alla volta di piazza San Pietro, per onorare il giovane santo che ha dato lustro alla comunità locale rappresentando un modello soprattutto per i giovani: «Perché per noi – spiega il primo cittadino – il Beato Nunzio, avendo lavorato nella bottega da fabbro dello zio come invece avrebbe dovuto fare un adulto, rappresenta un esempio di quella gioventù che veniva sfruttata allora come oggi"
Ad un mese dalla canonizzazione del Beato Nunzio Sulprizio, che verrà presieduta da Papa Francesco in piazza San Pietro a Roma alla presenza di decine di migliaia di fedeli di cui 3 mila proverranno dalla sola arcidiocesi di Pescara-Penne, a Pescosansonesco cresce l’attesa per questo evento storico. Per l’occasione, domenica 14 ottobre la comunità parrocchiale ha organizzato la proiezione del rito di canonizzazione all’interno del santuario, per quanti non potranno recarsi a Roma, seguita dalla santa messa.
Intanto, fra i cittadini del piccolo borgo montano pescarese è palpabile l’emozione: «L’atmosfera è magica – racconta Nunzio Di Donato, sindaco di Pescosansonesco -, tra noi c’è tanta gente anziana che ha aspettato da sempre questo momento che finalmente è arrivato. Ma si sentono coinvolte anche le comunità dei paesi circostanti, oltre che di tutta la provincia e della regione, visto il grande numero di coloro che saranno a Roma per la canonizzazione».
Solo da Pescosansonesco partiranno in 200 alla volta di piazza San Pietro, per onorare il giovane santo che ha dato lustro alla comunità locale rappresentando un modello soprattutto per i giovani: «Perché per noi – spiega il primo cittadino – il Beato Nunzio, avendo lavorato nella bottega da fabbro dello zio come invece avrebbe dovuto fare un adulto, rappresenta un esempio di quella gioventù che veniva sfruttata allora come oggi. Ma pur avendo avuto una vita così breve (di soli 19 anni vissuti dal 1817 al 1836), è riuscito ad accaparrarsi la simpatia di Gesù Cristo, ma anche l’affetto e l’amore di tutti coloro di cui si è preso cura fino alla fine, quand’era ricoverato all’Ospedale degli incurabili a Napoli».
Da qui ne deriva un messaggio attualissimo: «Nonostante il Beato Nunzio avesse tanti problemi (era affetto da carie ossea) – osserva Di Donato – è sempre riuscito a trovare tempo da dedicare agli altri cosa che a noi, che siamo sempre impegnati col nostro lavoro, non riesce».
Ma tornando alla canonizzazione, in paese sono tante le aspettative legate ai benefici che questa potrebbe portare: «Spero – auspica il sindaco – che il volto di questa comunità possa cambiare sotto ogni punto di vista, a partire da quello infrastrutturale. Mi auguro che la viabilità e le infrastrutture, a Pescosansonesco, siano oggetto di attenzione da parte dell’amministrazione regionale.
In particolare, c’è il problema della chiusura del Ponte San Rocco a Castiglione a Casauria, avvenuta a seguito del terremoto del 2016, che rende difficile l’accesso al nostro paese, oggi possibile solo con un transito a senso unico alternato attraverso il centro storico di Castiglione». A tal proposito, si parla dell’istituzione di un servizio di bus navetta che, partendo da Torre de’ Passeri, fin da ottobre dovrebbe consentire il trasporto dei pellegrini che arriveranno in pullman, impossibilitati a passare attraverso la strettoia di Castiglione.
E con l’impulso impresso dalla canonizzazione del Beato Nunzio Sulprizio, anche la ricettività dovrebbe migliorare a Pescosansonesco: «Alcune attività di ristorazione e ricettive già esistono – precisa Nunzio Di Donato -, ma sono diversi gli imprenditori che ci chiedono informazioni riguardo a strutture da poter acquistare. Tra le altre, una casa albergo la stiamo ristrutturando e la metteremo a disposizione».
Insomma, questa canonizzazione potrebbe rappresentare un volano sia spirituale che economico per la comunità di Pescosansonesco: «Per questo ringraziamo l’arcivescovo Valentinetti e l’arcidiocesi di Pescara-Penne – conclude il primo cittadino – che nel tempo hanno sempre costantemente seguito l’iter che porterà il Beato Nunzio a diventare santo».