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“I giovani vogliono una Chiesa che sia in grado di rinnovarsi sempre”

“I giovani oggi - conclude il porporato - non ascoltano, ma vogliono essere ascoltati. Vogliono essere accompagnati e non guidati alla maniera diciamo classica, vogliono essere protagonisti, non hanno lavoro, vogliono lavoro, vogliono lo spazio e purtroppo gli viene negato che vogliamo rinnovare la stessa Chiesa all’interno e avere energie nuove che sappiano vedere il futuro e dare un contributo alla società”.

Lo ha affermato il card. Lorenzo Baldisseri, segretario del Sinodo dei vescovi

Card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi

Una chiesa aperta, dinamica, disponibile al dialogo,  che sappia rispondere concretamente alle esigenze delle giovani generazioni. Sono queste le prerogative su cui verterà il Sinodo dei giovani. Ne ha parlato il  cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario del Sinodo dei vescovi, a margine della presentazione del volume “Inquieti sognatori. I giovani nella Chiesa di Papa Francesco” curato da padre Vito Magno ed edito dalla Lev.

«Nel Sinodo sui giovani – afferma – parleremo a tutto campo, affronteremo tutte le problematiche, non ci sono tabù: del resto, nella realtà della vita c’è la droga, il sesso, il consumismo, tutto il mondo virtuale, la pornografia, l’omosessualità. Questi sono soprattutto aspetti negativi, noi vorremmo mettere in evidenza quelli positivi». Ogni grande evento che si rispetti, ha bisogno di una  lunga e grande preparazione: «Abbiamo compiuto – spiega Baldisserri – un percorso abbastanza lungo di preparazione, questo è stato utile per capire la situazione attuale della gioventù nel mondo e quindi anche per poter dare delle risposte alle sfide che ci sono».

Il Sinodo, tuttavia, non dovrà mettere in risalto solo gli aspetti positivi della chiesa ma ,se sarà necessario, trattare con chiarezza anche questioni problematiche.

«Sebbene il Sinodo – sostiene – si occupi dei giovani dai 18 anni in su, potrebbero emergere questioni riguardo agli scandali degli abusi sessuali: saranno affrontate, ha assicurato ricordando che allo stesso tempo sottolineiamo l’importanza della formazione dei formatori, avere gente ben formata in tutti i sensi, spiritualmente e umanamente, così si superano tutti i problemi». I giovani vogliono essere protagonisti del loro futuro, alla chiesa spetta il compito di accompagnarli e sostenerli .

«I giovani oggi  – conclude il porporato – non ascoltano, ma vogliono essere ascoltati. Vogliono essere accompagnati e non guidati alla maniera diciamo classica, vogliono essere protagonisti, non hanno lavoro, vogliono lavoro, vogliono lo spazio e purtroppo gli viene negato che vogliamo rinnovare la stessa Chiesa all’interno e avere energie nuove che sappiano vedere il futuro e dare un contributo alla società».

“Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”(Giovanni Paolo II). Per compiere questo, le giovani generazioni hanno bisogno di una chiesa che sappia rinnovarsi costantemente per guardarli negli occhi ed accompagnarli nel sentiero della vita.