Nonni: “Con 13 mila ultracentenarie in Italia è longevità record per le donne”
"Considerato – precisa l’Uecoop - che già oggi gli over 80 rappresentano circa il 7% di tutta la popolazione italiana con più di 4,2 milioni di persone, esiste la necessità di potenziare un sistema di welfare che metta insieme il meglio del pubblico e il meglio del privato con il mondo cooperativo, che sta già garantendo assistenza e cura grazie a oltre 328 mila addetti sul territorio nazionale"
Sono le nonne a vincere il record di longevità in Italia con oltre 13 mila ultracentenarie su un totale di 15.647, in pratica 8 su 10 fra chi ha superato il secolo di esistenza. È quanto emerge da un’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in occasione dell’odierna Festa dei nonni, che annualmente cade in coincidenza con la festa degli Angeli custodi: «Se si considera il peso totale degli ultracentenari rispetto al resto della popolazione – rileva Uecoop – troviamo al primo posto la Liguria con lo 0,47 per mille, a seguire il Molise con lo 0,36 e al terzo posto il Friuli Venezia Giulia con lo 0,35 per mille rispetto a una media nazionale dello 0,26 per mille. I valori più bassi si registrano in Trentino Alto Adige e in Campania con lo 0,18 per mille entrambi, in Basilicata con lo 0,21 per mille e in Sicilia con lo 0,22 per mille».
Secondo l’Uecoop, l’invecchiamento progressivo della popolazione pone la sfida di un’assistenza di qualità a lungo termine all’interno e all’esterno del perimetro della famiglia: «Considerato – precisa l’associazione di categoria – che già oggi gli over 80 rappresentano circa il 7% di tutta la popolazione italiana con più di 4,2 milioni di persone, esiste la necessità di potenziare un sistema di welfare che metta insieme il meglio del pubblico e il meglio del privato con il mondo cooperativo, che sta già garantendo assistenza e cura grazie a oltre 328 mila addetti sul territorio nazionale».
Mentre cresce anche la domanda di spazi presso le case di riposo, che nel settore privato hanno registrato un aumento del 40% dei posti letto nel decennio compreso fra il 2006 e il 2016, mentre l’anno scorso ha sfiorato i 500 milioni di euro il valore degli investimenti da parte di società italiane e straniere per compravendite di strutture per anziani soprattutto nel nord e nel centro Italia fra Lombardia, Piemonte, Lazio e Toscana secondo il report di Collier International Italia: «Considerato il trend di invecchiamento della popolazione – conclude Uecoop –, diventa quindi strategico formare una platea di professionisti dell’assistenza in grado di seguire al meglio gli anziani dentro e fuori le residenze, ma considerato che i non autosufficienti sono già 2,5 milioni e raddoppieranno entro il 2030».
E in occasione della ricorrenza odierna, la Comunità di Sant’Egidio ha rilanciato – in veste grafica rinnovata e con tante sezioni di agevole consultazione – un sito web interamente dedicato agli anziani: www.vivaglianziani.it. Un portale con notizie, documenti, difesa dei diritti e qualità della vita per una nuova cultura sulla terza e quarta età.
Uno spazio particolare è dedicato alla difesa dei diritti – con la possibilità di scaricare gratuitamente la guida “Come rimanere a casa da anziani” – e alla lotta alla solitudine, dove si può ricevere ma anche offrire il proprio aiuto a chi è anziano: «Da sempre – sottolinea una nota della Comunità di Sant’Egidio – i nonni sono una presenza fondamentale nella società e nella famiglia italiana, oggi forse ancor più valorizzata dalla crisi economica e dal rarefarsi delle relazioni sociali. Infatti, in tempi di difficoltà e di carenti investimenti nel settore della famiglia, i nonni sono un pilastro fondamentale del welfare. Ma oltre al ruolo di prezioso ammortizzatore per le famiglie, rappresentano, in Italia più che nel resto d’Europa, un vero e proprio collante sociale».
I nonni, e più in generale gli anziani, svolgono un ruolo fondamentale nella cura delle relazioni: «Donano volentieri il proprio tempo ai più piccoli – sottolinea l’aggregazione ecclesiale – e non solo. Basti pensare che il 35 % di loro si prende cura quotidianamente dei nipoti. In molti casi, inoltre, sono attori determinanti per l’integrazione degli immigrati nel nostro Paese accogliendo nelle loro case migliaia di assistenti familiari straniere».