"Partecipare all’Eucaristia - sottolinea Papa Francesco - impegna nei confronti degli altri, specialmente dei poveri, educandoci a passare dalla carne di Cristo alla carne dei fratelli, in cui egli attende di essere da noi riconosciuto, servito, onorato, amato. Portando il tesoro dell’unione con Cristo in vasi di creta, abbiamo continuo bisogno di ritornare al santo altare fino a quando, in paradiso, gusteremo pienamente la beatitudine del banchetto di nozze dell’Agnello"
"Il carattere non episodico di questi fenomeni, e talvolta la non pronta e chiara riprovazione di essi, - osserva Galantino - impone una seria riflessione e un comune impegno, finalizzati a elaborare proposte di prevenzione e contrasto efficaci a livello istituzionale, sociale e culturale, auspicando che la riflessione non sia limitata all’ambito nazionale in quanto deve aprirsi a una dimensione più ampia, con particolare attenzione all’orizzonte della Casa europea"
"Con questo appuntamento - auspica don Valentino Iezzi - speriamo di favorire l’incontro con Dio nelle tante persone ancora lontane, che vivono nel nostro quartiere, logorate dalla sofferenza nell’ambito familiare e lavorativo. Speriamo così che ricomincino ad aprire il cuore al Signore e ad avvicinarsi alla parrocchia"
"Sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie – scrive Papa Francesco -, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze… È davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza"
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