Alis: il nuovo progetto della Fondazione Paolo VI per giovani autistici e down
"Crediamo che il progetto – afferma Ottavio De Martinis - assessore alle politiche per la disabilità e allo sport - possa essere molto stimolante per i ragazzi che parteciperanno. Molti studi hanno infatti dimostrato che la pratica sportiva influisce positivamente e produce effetti significativi, a livello comportamentale, su persone affette da disabilità intellettive"
Due incontri da due ore a settimana, nei quali i ragazzi svolgeranno attività sportive collettive con l’obiettivo di stimolare la socializzazione, farli appassionare ad uno sport e soprattutto ottenere benefici a livello psicologico. Si svilupperà secondo queste modalità il progetto Alis, Alleanza per l’inclusione sociale, che vede il Comune di Montesilvano, attraverso la sua Azienda speciale, lavorare al fianco della Fondazione Papa Paolo VI, l’Associazione sportiva dilettantistica Parco De Riseis e il Dipartimento di Scienze psicologiche della salute e del territorio dell’Università D’Annunzio.
La scorsa settimana i referenti degli enti partner hanno incontrato, nella sala Tricolore di Palazzo di città, i genitori dei ragazzi destinatari del progetto e le loro insegnanti di sostegno, per illustrare nel dettaglio l’iniziativa che coinvolgerà ragazzi tra gli 11 e i 18 anni affetti da autismo o sindrome di Down. Il progetto, elaborato dall’associazione temporanea di scopo che unisce i 4 partner, approvato dal dipartimento per le pari opportunità, e finanziato da un contributo ministeriale, prevede il coinvolgimento di circa 30 ragazzi affetti da disabilità intellettiva, principalmente residenti a Montesilvano.
L’Azienda speciale del Comune metterà a disposizione i suoi assistenti sociali e garantirà il trasporto dei ragazzi destinatari del progetto che per due volte a settimane raggiungeranno il Centro sportivo Trisi, dove svolgeranno le attività sportive: «Crediamo che il progetto – afferma Ottavio De Martinis – assessore alle politiche per la disabilità e allo sport – possa essere molto stimolante per i ragazzi che parteciperanno. Molti studi hanno infatti dimostrato che la pratica sportiva influisce positivamente e produce effetti significativi, a livello comportamentale, su persone affette da disabilità intellettive. La cooperazione con associazioni da anni attive proprio nel campo dell’assistenza a disabilità di varia natura, e con l’Università D’Annunzio, consentirà di sperimentare e soprattutto analizzare proprio tali benefici».
Verrà, infatti, costituita un’equipe inclusione composta da educatori, assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri, logopedisti e terapisti della neuro e della psicomotricità, e un’equipe scientifica per valutare gli effetti delle azioni messe in atto: «A breve – annuncia De Martinis – verranno avviati alcuni interventi a cura della Fondazione Paolo VI, ente capofila dell’iniziativa, all’interno del Centro sportivo Trisi, di rifacimento della pavimentazione e di messa in sicurezza, propedeutici alla realizzazione del progetto, con l’obiettivo di iniziare le attività con i ragazzi a gennaio 2019».