Tribunale diocesano: “Vicino, celere e accogliente. Comunità soddisfatta”
"È una bella responsabilità – commenta l'arcivescovo Valentinetti – emanare sentenze che in alcuni casi sono apparentemente chiare. Alcune, infatti, le ho rimandate al processo ordinario perché la certezza morale che quei matrimoni fossero davvero nulli non l’ho avuta e, in questi casi, devo ringraziare la figura del difensore del vincolo che ha saputo mettere in evidenza delle dimensioni che non erano precedentemente emerse"

È stata aperto ieri sera dal moderatore del Tribunale diocesano di Pescara-Penne l’arcivescovo monsignor Tommaso Valentinetti, alla presenza delle autorità civili e militari nonché degli avvocati del Foro di Pescara con i colleghi rotali, il primo anno giudiziario del nuovo organo giuridico istituito nel giugno 2018 in applicazione del Motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus, varato da Papa Francesco nel 2015, che ha autorizzato i vescovi diocesani all’avvio delle cause brevi di nullità matrimoniale, emettendo direttamente la sentenza.
Finora sono state già 25 le cause passate al vaglio dell’arcivescovo Valentinetti: «È una bella responsabilità – commenta il presule – emanare sentenze che in alcuni casi sono apparentemente chiare. Alcune, infatti, le ho rimandate al processo ordinario perché la certezza morale che quei matrimoni fossero davvero nulli non l’ho avuta e, in questi casi, devo ringraziare la figura del difensore del vincolo che ha saputo mettere in evidenza delle dimensioni che non erano precedentemente emerse».
Dallo scorso ottobre, inoltre, il Tribunale diocesano di Pescara-Penne ha una sede ubicata in via Vespucci 188, che lavora a pieno regime: «Le attività giudiziarie svolte nel secondo semestre del 2018 – illustra don Maurizio Buzzelli, vicario giudiziale del Tribunale diocesano -, dimostrano che sono state accolte 17 cause di nullità matrimoniale, 3 delle quali di processo breve, mentre le restanti 14 sono state trattate con il processo ordinario. In questo periodo, è stata già definita e pronunciata una sentenza con processo breve e conclusa la fase istruttoria del secondo processo breve incardinato. Il numero dei gratuiti patrocini richiesti è pari a 4 e le rogatorie sono in numero di 3».
Tra le motivazioni più frequenti, per le quali viene concessa la nullità matrimoniale, una è la più ricorrente: «Il difetto di discrezione di giudizio – precisa don Buzzelli -. I restanti capi sono, essenzialmente, per esclusione degli elementi e delle proprietà essenziali del sacramento».
Ad oggi, tra l’altro, sono 27 le cause in totale introdotte al Tribunale diocesano, di cui i parroci e la comunità diocesana pescarese hanno accolto favorevolmente l’istituzione: «A motivo della vicinanza – sottolinea il vicario giudiziale – per l’effettiva celerità dei tempi, l’accoglienza riservata ai fedeli che quotidianamente frequentano la struttura, trovando in essa un clima sereno e professionale».
Ad illustrare la riforma del processo canonico è stato il segretario del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru: «Essa – sottolinea il presule spagnolo – si fonda sulla potestà del vescovo diocesano che, nella volontà del Papa, è posto come garante del principio di indissolubilità del matrimonio. Quindi, il vescovo ha l’obbligo di esercitare il processo breve. Del resto, questa organizzazione dei tribunali è stata concepita proprio per avvicinarli ai fedeli, risolvendo i loro problemi con la concretezza e la certezza necessaria».