70 anni da sacerdote per don Palmerino Di Sciascio
"La cosa più bella che mi resta – racconta don Palmerino – è stata proprio l’aver edificato la parrocchia, costruendo una casa canonica di 4 piani e il campanile di 60 metri, avviando poi il catechismo come attività particolare. È una parrocchia di nobili di cuore, che ho tirato su per il popolo che mi ha apprezzato e mi ha voluto bene"
Stasera, alle 18.30 nella parrocchia della Beata Vergine Maria del Rosario in via Cavour a Pescara, sarà una messa presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti a celebrare i 70 anni di ordinazione sacerdotale di don Palmerino Di Sciascio che dell’importante parrocchia di Pescara nord è stato il fondatore, il 7 dicembre 1951, restandone ininterrottamente parroco per 56 anni.
Don Palmerino, nato a Guardiagrele il 20 luglio di 93 anni fa, è entrato in Seminario a Chieti all’età di 11 anni uscendone ordinato nel 1949, dopo essere stato costretto a sospendere gli studi durante la guerra, venendo assegnato a Pescara divenendo insegnante di religione alle scuole medie e al Liceo classico. Successivamente si è laureato in Diritto canonico e civile, assumendo il titolo di avvocato rotale.
Nel frattempo don Palmerino seguiva il progetto per l’edificazione dell’attuale chiesa della Beata Vergine Maria del Rosario, in costruzione dall’8 maggio 1956 e aperta al culto il 22 dicembre del 1957, che ha poi sviluppato e accresciuto dal punto di vista architettonico e spirituale: «La cosa più bella che mi resta – racconta il sacerdote – è stata proprio l’aver edificato la parrocchia, costruendo una casa canonica di 4 piani e il campanile di 60 metri, avviando poi il catechismo come attività particolare. È una parrocchia di nobili di cuore, che ho tirato su per il popolo che mi ha apprezzato e mi ha voluto bene».
Prima dell’avvento di don Palmerino nell’attuale via Cavour c’era il nulla: «All’inizio ho dovuto ringraziare un buon cristiano – ricorda – che mi aveva offerto una stanza di 8 metri quadri per cominciare. Poi, grazie all’eredità di una benefattrice, ho potuto avviare la costruzione della nuova parrocchia».
Un tempio della fede presso il quale il longevo presbitero ha realizzato un grande lavoro pastorale: «La gente è stata sempre generosa e molto presente – sottolinea l’ex parroco del Rosario -. Era bello accogliere ragazzi, giovani e adulti. E poi il canto, il suono, ogni attività pastorale mi dava entusiasmo e la gente mi seguiva».
Don Palmerino, nella sua lunga esperienza di parroco, ha vissuto sotto i tre episcopati di monsignor Antonio Iannucci, monsignor Francesco Cuccarese e monsignor Tommaso Valentinetti: «Ognuno di loro – osserva l’anziano sacerdote – mi ha dato tanto, trasmettendomi fede, umiltà, entusiasmo, gioia di andare avanti e la bellezza della scelta cristiana».
Nel 2007 c’è stato l’avvicendamento con il suo successore don Rodolfo Soccio, ma don Palmerino Di Sciascio non ha mai smesso di collaborare con la sua amata parrocchia e tutt’ora concelebra con l’attuale parroco, don Battista Arena, la messa pomeridiana delle 17.30: «Amate questa chiesa come finora l’avete amata», la consegna ai suoi parrocchiani».