Denatalità: “In Italia si può combattere con l’adozione internazionale”
"Esistono - ricorda Marco Griffini, presidente di Amici dei bambini (Aibi) - cinque milioni e mezzo di coppie sposate e senza figli. Molte, tre milioni, lo sono per sterilità. Ecco, con l’adozione questa potrebbe divenire una “sterilità feconda”, feconda soprattutto di amore e giustizia sociale per qualcuno tra quei circa 170 milioni di bambini che, nel mondo, si trovano costretti ad affrontare la più grande delle ingiustizie, quella di crescere senza una famiglia"
«L’inarrestabile inverno demografico italiano si può combattere anche sostenendo l’adozione internazionale. Considerando che l’Italia oggi ha rapporti in questo campo con oltre 40 Paesi e che in ognuno di questi ci sono migliaia di minori abbandonati, se anche soltanto 200 di questi avessero la possibilità di incontrare una famiglia adottiva, perché no italiana, si avrebbero 8 mila bambini in più ogni anno». Lo ha dichiarato il presidente di Amici dei bambini (Aibi) Marco Griffini, commentando i dati dell’ultimo annuario Istat, che fotografano il crollo di nascite e fecondità.
L’annuario riporta come, nel 2018, sia stato segnato un nuovo minimo storico nelle nascite addirittura dall’unità d’Italia: 439.747. Così, mentre il Paese invecchia e non fa più figli, una soluzione per dare una sferzata alla bilancia demografica potrebbe essere investire sull’adozione internazionale: «L’inverno demografico – spiega il presidente di Aibi – è oggi non una ma “la” minaccia principale alla sopravvivenza del nostro Paese e del suo sistema. Il problema chiave, a tal proposito, è quello della fecondità, il cui calo si attesta su livelli preoccupanti e prosegue inarrestabile, dando vita a un circolo vizioso».
Per questo, a suo dire, l’adozione deve rappresentare un settore su cui investire in Italia: «Perché – spiega Griffini – esistono cinque milioni e mezzo di coppie sposate e senza figli. Molte, tre milioni, lo sono per sterilità. Ecco, con l’adozione questa potrebbe divenire una “sterilità feconda”, feconda soprattutto di amore e giustizia sociale per qualcuno tra quei circa 170 milioni di bambini che, nel mondo, si trovano costretti ad affrontare la più grande delle ingiustizie, quella di crescere senza una famiglia. Naturalmente servono degli incentivi, perché l’adozione internazionale è oggi un percorso troppo costoso per una famiglia “normale”, tanto che circa il 20% delle coppie che ottiene l’agognato decreto di idoneità da parte dei tribunali per i minorenni poi rinuncia».
Da qui, secondo il presidente di Aibi, la necessità di introdurre un bonus forfettario di 10 mila euro per le coppie che adottano: «Inoltre – conclude Griffini -, considerando che l’Italia oggi ha rapporti per adozione internazionale con oltre 40 Paesi, nei quali il problema dell’abbandono infantile è rilevante, se ognuno di questi vedesse adottati 200 minori senza famiglia, si avrebbero 8 mila bambini in più sufficienti, per fare un esempio, a riportare in pareggio il numero dei nati nel 2019 rispetto al 2018, visto che si prospetta un calo esattamente di questa portata».