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“Nel volto della Sindone, il volto di tanti fratelli malati”

Nel pomeriggio di ieri è stato esposto il Sacro lino sul quale è impressa l’immagine di Gesù

L’annullamento delle celebrazioni liturgiche con il concorso del popolo a causa del Covid-19 non ha fermato, seppur in modi differenti, alcuni momenti di preghiera e di manifestazioni della pietà popolare per chiedere la fine della pandemia.

Oltre ai Rosari e alle suppliche promossi dalla Conferenza Episcopale e alla Benedizione urbi et orbi impartita dal Papa lo scorso 27 marzo in una Piazza San Pietro deserta, ieri pomeriggio è avvenuta l’ostensione straordinaria della Sacra Sindone a Torino.

L’arcivescovo della città, monsignor Cesare Nosiglia, ha deciso di esporre alla venerazione dei fedeli il sacro lino che, secondo la tradizione, fu il sudario nel quale Gesù venne avvolto una volta deposto dalla Croce e prima di essere collocato nel sepolcro. Su questo grande lenzuolo, conservato a Torino dal 1578, è impressa l’immagine acheropita (cioè la cui origine non è spiegata dalla scienza) di Gesù morto con i segni della Passione.

«Contempliamo in questo Telo l’icona del Signore Gesù crocifisso, morto e risorto – scrive Papa Francesco nel messaggio inviato oggi all’Arcivescovo di Torino – Nel volto dell’Uomo della Sindone vediamo anche i volti di tanti fratelli e sorelle malati, specialmente di quelli più soli e meno curati; ma anche tutte le vittime delle guerre e delle violenze, delle schiavitù e delle persecuzioni».

Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino

«In questo Sabato santo, giorno di sosta presso il sepolcro del Signore, giorno di attesa della sua Risurrezione, ci uniamo al gemito tutta l’umanità che attende di essere liberata dalla pandemia che uccide e toglie vita. – ha pregato ieri monsignor Nosiglia – Veniamo a te per invocare la tua misericordia, poiché oggi sperimentiamo ancora la fragilità della condizione umana nell’esperienza di questa pandemia virale».

«Affidiamo a te gli ammalati e le loro famiglie, tutti i defunti di questi giorni. – ha proseguito il prelato – Aiuta ciascun membro della società a svolgere il proprio compito, rafforzando lo spirito di reciproca solidarietà. Sostieni i medici e gli operatori sanitari, gli educatori e gli operatori sociali nel compimento del loro servizio».

L’ostensione, avvenuta l’ultima volta durante il Giubileo del 2015, è avvenuta anche nel XXIII anniversario dal giorno in cui, l’11 aprile 1997, la Sacra Sindone scampava indenne a un disastroso incendio che colpì la Cappella presso la quale era custodita.

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Classe 2000, è di Torre de' Passeri. Dopo la maturità scientifica con lode, ha conseguito, con lode e menzione di merito, il titolo di dottore magistrale in giurisprudenza. È attualmente dottorando di ricerca in Diritto civile. Da giugno 2022 è iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti.