Fede: “Forza morale che ci ha fatto affrontare con slancio una stagione impensabile”
Dai vescovi è arrivato il ringraziamento agli operatori sanitari, alle famiglie, ai sacerdoti, molti dei quali hanno offerto la propria vita, e la vicinanza agli anziani e ai poveri
![cardinale Bassetti](https://www.laporzione.it/wp-content/uploads/2017/06/cardinale-Bassetti-620x264.jpg)
È stata una lettura spirituale e biblica dell’emergenza in atto e delle domande che essa porta con sé, con uno sguardo a quello che sarà il dopo Coronavirus, quella compiuta nella sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale italiana, che si è riunito ieri giovedì 16 aprile, in videoconferenza, sotto la guida del presidente e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il cardinale Gualtiero Bassetti.
In particolare, i vescovi si sono soffermati sulla situazione attuale: «Segnata dalla sofferenza e dal lutto, ma anche da opportunità e Grazia – riporta il comunicato finale -. Un “kairos” (tempo designato nello scopo di Dio) che traccia una cesura rispetto al passato e lascia un’eredità preziosa, a livello sociale ed ecclesiale, dalla quale ripartire con fiducia e speranza, facendo tesoro di tutte quelle esperienze di solidarietà, attenzione agli ultimi e alle persone in difficoltà sgorgate dalla fantasia della carità delle nostre comunità».
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Dai vescovi è poi arrivato il ringraziamento agli operatori sanitari, alle famiglie, ai sacerdoti, molti dei quali hanno offerto la propria vita, e la vicinanza agli anziani e ai poveri. Vicinanza espressa con la carità e con la disponibilità delle strutture ecclesiali per la Protezione civile, i medici e le persone in quarantena e con gli aiuti destinati dall’otto per mille, in modo particolare con quello straordinario di 200 milioni di euro, cui si aggiungono i 22,5 milioni di euro stanziati in queste settimane.
Nel corso dei lavori, è stato sottolineato come: «L’esperienza di fede, in questo periodo – scrivono i presuli -, sia stata una forza morale che ha permesso di affrontare con nuovo slancio una stagione impensabile ed impensata. La Chiesa è sempre stata presente e continua ad esserlo, anche nell’interlocuzione con le istituzioni governative, per definire un percorso meno condizionato all’accesso e alle celebrazioni liturgiche per i fedeli in vista della nuova fase che si aprirà dopo il 3 maggio. È fondamentale dare una risposta alle attese di tanta gente, anche come contributo alla coesione sociale nei diversi territori».