Addio a Franca Maria Bagnoli, fondatrice pescarese di Pax Christi
"In lei – ricorda Silvestro Profico, ex assessore comunale di Pescara, attivista e amico – amore di Dio e amore del prossimo sono sempre stati collegati strettamente, in un’appassionata militanza ecclesiale, familiare, sociale, professionale e di scrittrice"
Si sono svolti ieri pomeriggio, nella chiesa della Beata Vergine Maria del Rosario in via Cavour i funerali di Franca Maria Bagnoli, che si è spenta all’età di 93 anni, ai quali hanno partecipato molti pescaresi per dare l’ultimo saluto a colei che, in vita, ha lasciato il segno specialmente fondando il gruppo pescarese del movimento pacifista internazionale cattolico Pax Christi e, più avanti, la Cooperativa Il Mandorlo per il commercio equo e solidale.
Ma è stata anche un’appartenente dell’Associazione Rete Radiè Resch, impegnandosi nella solidarietà internazionale: «Una vita, la sua – ricorda il celebrante e parroco don Battista Arena –, votata all’impegno sociale e all’approfondimento culturale». Ma Franca Maria Bagnoli è stata e ha fatto molto di più: «In lei – ricorda Silvestro Profico, ex assessore comunale di Pescara, attivista e amico – amore di Dio e amore del prossimo sono sempre stati collegati strettamente, in un’appassionata militanza ecclesiale, familiare, sociale, professionale e di scrittrice».
Come animatrice di Pax Christi, la Bagnoli ha portato a Pescara alcuni dei più grandi pensatori del mondo contemporaneo, come don Tonino Bello, Arturo Paoli e Adriana Zarri, realizzando notevoli momenti di confronto: «Aprendo sempre la sua abitazione all’ospitalità», ricorda Profico.
In qualità di scrittrice, pubblicando il libro “Una vita negata”, ha saputo porre con forza e passione il problema della parità di genere quando ancora in pochi ne parlavano. Da pacifista coerente e determinata qual era, Franca Maria Bagnoli non ha mancato di intraprendere anche azioni audaci: «Aveva aderito alla campagna per l’obiezione fiscale alle spese militari – racconta il suo compagno di tante avventure -, assoggettandosi a procedure esecutive concluse col pignoramento di libri sulla pace, poi acquistati da noi amici».
Non va, inoltre, tralasciata la sua esperienza di docente: «Ha seminato non solo valori culturali – ricorda Silvestro Profico -, ma indissolubilmente valori cristiani e umani con tanto seguito degli allievi». Una lezione di vita che non verrà dimenticata.