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Migranti: “Superare gli ostruzionismi politici per concedere la cittadinanza”

"Se il prossimo anno scolastico - spiegano Caritas e Migrantes - si svolgerà con un sistema misto di lezioni in presenza e a distanza, potrebbero allargarsi ancora di più le disuguaglianze tra alunni stranieri e italiani"

È l’appello lanciato da Caritas e Ufficio Migranti all’interno del loro report annuale

Migranti in partenza dalla stazione ferroviaria di Milano

Dopo il forte aumento di popolazione straniera durato fino a dieci anni fa, continua la tendenza in diminuzione. Infatti, dal 2018 al 2019 ci sono stati appena 47 mila residenti e 2.500 titolari di permesso di soggiorno in più, unitamente ad un calo delle nascite di figli di immigrati, da 67.933 nel 2017 a 62.944 nel 2019. Diminuiscono anche le acquisizioni di cittadinanza, da 146 mila nel 2017 a 127 mila del 2019. È uno dei dati più importanti ad essere emerso dal Rapporto Immigrazione 2020 di Caritas italiana e Fondazione Migrantes, presentato ieri a Roma. Al 1° gennaio 2020 gli stranieri residenti in Italia risultano 5.306.548 (l’8,8% della popolazione), la maggior quota è rappresentata dai rumeni (1.207.919, dati Istat). Di questi, i titolari di permessi di soggiorno extracomunitari sono 3.438.707; tra i primi Paesi di provenienza vi sono Marocco (circa 400mila cittadini), Albania (390mila), Cina (289mila), Ucraina (227mila) e India, che con poco meno di 160 mila soggiornanti quest’anno ha superato le Filippine.

Le motivazioni dei permessi di soggiorno confermano la tendenza all’inserimento stabile: la maggior parte dei permessi è a lunga scadenza (62,3% del totale); mentre quelli di breve durata si fermano sul 37,7%. Si conferma la prevalenza di quelli familiari (pari al 48,6% del totale), seguiti da quelli lavorativi (41,6%). Appena il 5,7% i permessi collegati all’asilo e alla protezione internazionale, solo l’1,5% quelli per studio. La presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane è invece sempre più rilevante: nell’anno scolastico 2018-2019 la perdita di 100 mila studenti italiani (-1,3%), dovuta al calo della natalità, è stata compensata da un aumento di studenti stranieri di quasi 16 mila presenze rispetto all’anno precedente (+1,9%) raggiungendo un totale di circa 860 mila unità ossia il 10% del totale della popolazione scolastica. Oggi il 64,4% degli alunni stranieri è nato in Italia, ma non ha la cittadinanza. Per questo Caritas e Migrantes chiedono «di intervenire a modificare una vecchia legge, superando gli ostruzionismi politici, che legano i minori ad un fenomeno a sua volta ostaggio della politica».

E durante il lockdown, anche i migranti hanno risentito della povertà innescata dalla pandemia di Coronavirus Covid-19. In questo periodo la Caritas ha aiutato 445.585 persone (in media, 2.990 utenti per diocesi), una cifra altissima che supera la media annua di circa 200 mila individui. Gli stranieri erano il 38,4%. Anche tra i 129.434 “nuovi poveri” che si sono rivolti alla Caritas nello stesso periodo, gli stranieri erano il 32,9%. In base ai dati dell’Istat, nel 2019 gli individui di nazionalità non italiana in povertà assoluta sono stati quasi 1 milione e 400 mila, con una incidenza pari al 26,9%, contro il 5,9% dei cittadini italiani. È risultata alta anche la povertà educativa e culturale: nell’anno scolastico 2017/2018 gli studenti italiani in ritardo sono risultati il 9,6%, contro il 30,7% degli studenti con cittadinanza non italiana, che sono anche quelli a più alto rischio di abbandono, pari al 33,1% (la media nazionale è del 14%). L’incidenza del Covid e della didattica a distanza è stato forte: nonostante il Ministero abbia fornito molti tablet, «i bambini stranieri non ricevono aiuto dai familiari per scarsa competenza informatica e difficoltà linguistiche – constata il Rapporto -. Se il prossimo anno scolastico si svolgerà con un sistema misto di lezioni in presenza e a distanza, potrebbero allargarsi ancora di più le disuguaglianze tra alunni stranieri e italiani».

Durante l’emergenza, il 74% delle Caritas intervistate in un sondaggio ha avviato oltre 600 azioni di supporto alla didattica a distanza, l’80% erano a favore di minori stranieri accompagnati. Il 61% delle Caritas ha fornito supporti tecnologici (40% tablet) e computer (37%) e coinvolto 170 operatori in attività di sostegno. Tra le famiglie più in difficoltà quelle di nazionalità bengalese e pakistana: «Investire sull’istruzione – suggerisce il Rapporto – significa anche investire sull’alfabetizzazione informatica e linguistica dei genitori stranieri, in particolare delle madri».

About Davide De Amicis (4575 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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