Centro pastorale a Madonna della pace: “Seme di speranza che ci proietta oltre il Covid”
"Il fatto che questa struttura arrivi dopo un così lungo tempo di preparazione – osserva l’arcivescovo di Pescara-Penne – è il segno che questa è una comunità che ha messo radici profonde e, come premio, gli viene donato un luogo in cui poter portare avanti il cammino comunitario"

Dopo 20 anni di attesa la parrocchia della Beata Vergine Maria della pace, a Città Sant’Angelo, avrà il suo centro pastorale. Un sogno divenuto realtà dopo la posa della prima pietra, avvenuta lo scorso sabato 14 novembre alla presenza dell’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, del parroco dell’unità pastorale San Michele Arcangelo-Beata Vergine Maria della pace don Lorenzo Di Domenico e del sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti.
Dopo i lavori, che dovrebbero essere completati entro l’estate 2022, i locali saranno composti da tre livelli (due saloni al piano seminterrato per grandi eventi, cinque aule per catechismo e altre attività pastorali al piano rialzato e la casa canonica che avrà sede al primo piano, potendo ospitare due sacerdoti, circondata da due grandi terrazze per ospitare altre attività) ampli 300 metri quadri l’uno, per un totale di 1.000 metri quadri.

La progettazione e la realizzazione dell’opera sono state curate da due maestranze appartenenti alla stessa parrocchia: la prima dall’architetto Patrizia Longoverde, la seconda dall’impresa Rocco De Fabritiis. Il tutto per un costo totale di un milione di euro, di cui il 75% verrà coperto con fondi erogati dall’otto per mille alla Chiesa cattolica: «È una grande emozione – commenta don Lorenzo -, dopo 20 anni non mi sembra vero. Il fatto che l’opera si realizzi dopo una così lunga attesa, è segno di quelle opere di Dio che maturano col tempo. E poi questi lavori cominciando in un momento di buio, che sta vivendo l’umanità a causa della pandemia, per noi rappresentano un seme di speranza che ci proietta oltre. Il fatto che all’opera lavoreranno maestranze locali, ci consentirà di svolgere i lavori rapidamente e senza dover accendere un mutuo».
Tra l’altro, nello sbloccare i fondi Cei ha giocato un ruolo di primo piano proprio l’arcivescovo Valentinetti: «Dopo che il mio predecessore don Antonio Rapagnetta – ricorda il parroco della Beata Vergine Maria della pace – aveva proposto di ricorrere ai finanziamenti dell’otto per mille, fu proprio il presule ad intervenire richiedendo un cambio di destinazione di fondi alla Conferenza episcopale italiana, così da destinarli al nostro progetto».
Lo stesso monsignor Tommaso Valentinetti si è rallegrato per questa nuova importante opera pastorale: «Il fatto che questa struttura arrivi dopo un così lungo tempo di preparazione – osserva l’arcivescovo di Pescara-Penne – è il segno che questa è una comunità che ha messo radici profonde e, come premio, gli viene donato un luogo in cui poter portare avanti il cammino comunitario».

L’esigenza di un centro pastorale per questa parrocchia nacque fin dai primi anni duemila, quando la frazione angolana fece registrare un’esplosione demografica: «L’allora parroco don Marco De Luca – racconta don Lorenzo Di Domenico – capì che era il momento di realizzare quest’opera, considerando che questa popolosa frazione – divenuta ormai un tutt’uno con Città Sant’Angelo marina e il centro storico – disponeva allora della sola chiese e per di più molto piccola. La voce si sparse subito e Pasquale De Vincentiis, un benefattore, donò il terreno su cui sorgerà il centro pastorale. Ora questi locali serviranno l’intera unità pastorale, che finora è stata costretta ad appoggiarsi alle scuole per svolgere le attività pastorali, e saranno a disposizione di tutta la comunità angolana».
L’auspicio è che questo centro pastorale possa diventare una casa per tutti: «In cui – conclude don Lorenzo – ognuno possa sperimentare la pace di cui la Madre celeste è custode. Che il centro pastorale della Madonna della pace sia un’oasi di pace per chiunque ne sia alla ricerca».