“L’Italia resti unita nella certezza che l’amore di Dio raggiunge tutti”
"Vorrei che ogni comunità, le parrocchie, i movimenti - auspica monsignor Ambrogio Spreafico -, tutte le realtà ecclesiali possano esprimere in questa Settimana la forza dell’amore di Dio che raggiunge tutti, ma che ha bisogno della nostra testimonianza, della nostra presenza, della nostra solidarietà"
Alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che ricorrerà da oggi a lunedì 25 gennaio, i rappresentanti delle Chiese cristiane hanno registrato un videomessaggio per chiedere all’Italia di rimanere unita in questo difficile tempo di pandemia, di morte e di crisi economica: «Nella certezza – affermano i leader religiosi – che l’amore di Dio raggiunge tutti, anche le periferie più lontane e abbandonate».
Il tema di quest’anno “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” (Gv 15, 1-17) ripropone l’immagine della vite e dei tralci: «Mi immagino – osserva monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – la linfa di questa vite che raggiunge i tralci, anche quelli più periferici, quelli che in questo tempo hanno più sofferto. Penso agli anziani soli negli istituti, a quelli che si sono ammalati di Coronavirus, che sono negli ospedali, a quelli che li assistono, ai tanti che vivono le conseguenze anche sociali ed economiche del distanziamento. Rimaniamo uniti in questo tempo. Vorrei che ogni comunità, le parrocchie, i movimenti, tutte le realtà ecclesiali possano esprimere in questa Settimana la forza dell’amore di Dio che raggiunge tutti, ma che ha bisogno della nostra testimonianza, della nostra presenza, della nostra solidarietà».
Sulla stessa linea anche il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei): «Quest’anno – sottolinea – la Settimana ha come tema ‘Rimanete nel mio amore’. Sono parole di Gesù che credo vadano intese in modo dinamico. Non sono cioè l’invito a rimanere fermi, arroccati sulle proprie posizioni. Sono l’invito ad uscire, ad andare incontro all’altro. L’augurio nostro è che la Settimana di preghiera sia ancora una volta un’occasione non solo per sperimentare la fraternità che unisce i cristiani delle diverse Chiese, ma anche per essere insieme testimoni dell’amore di Cristo in una società in cui c’è ancora troppo odio, troppa violenza, troppa emarginazione».
In un video ha quindi preso la parola anche monsignor Polykarpos Stavropoulos, per la prima volta in qualità di nuovo metropolita della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta: «In occasione della celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno – afferma – desidero rivolgere il mio saluto personale e della Chiesa ortodossa a tutti i cristiani dell’amata Italia. Questo saluto lo faccio con profondo affetto e pieno di speranza di fronte alla situazione che ci tocca vivere. Il nostro Dio è per eccellenza il Dio dell’amore. Così grande è il suo amore che si è fatto uomo affinché l’uomo, per l’amore e la grazia divina, diventi Dio. Quindi, cari fratelli e sorelle in Cristo, dobbiamo permanere uniti nel suo amore se vogliamo produrre frutti buoni».
Nell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, è stato il direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo don Achille Villanucci a sottolineare il senso di questo appuntamento, intervenendo nella trasmissione Fede oggi dell’emittente diocesana Radio Speranza InBlu: «Quando l’identità cristiana è forte – spiega -, il dialogo è sempre più facile. L’unione tra cristiani non avverrà per compromessi dogmatici. Auspichiamo di arrivare ognuno, attraverso il proprio percorso, il più vicino possibile a Cristo. Ognuno metterà a disposizione degli altri la ricchezza della propria Chiesa. Arrivare a Cristo, dunque, ognuno con le proprie ricchezze messe a disposizione di tutti con un senso di fraternità ancora più accentuato. Il cammino per l’unità dei cristiani continuerà, in uno spirito di fraternità, in modo aperto e accogliente e l’unità si realizzerà nei modi e nei tempi che Dio conosce».
Per l’occasione è stato realizzato anche un sussidio di preghiera.