Sinodo nazionale: “Col coinvolgimento del popolo di Dio, specie dei laici”
"Siamo consapevoli – osserva il presidente della Cei -, come pastori delle nostre Chiese, che la vitalità delle comunità, provata dalla pandemia, ha bisogno di essere rigenerata. Adulti, anziani, giovani, ragazzi, presbiteri e laici… Tutti dobbiamo imparare a prenderci cura gli uni degli altri, per dare corpo al Vangelo. Non è un sogno, ma un cammino ben preciso in piena comunione con Papa Francesco"
Continua a far discutere, all’interno della Chiesa italiana, l’idea di un Sinodo nazionale lanciata da Papa Francesco, incontrando in udienza i partecipanti di un incontro dell’Ufficio catechistico nazionale lo scorso fine settimana. E ieri, attraverso un’editoriale pubblicato da Avvenire, è arrivato il pieno sostegno all’iniziativa da parte del presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti: «Una Chiesa che si muove insieme – afferma il porporato -, che si fa prossima, che ascolta. Una Chiesa in cui la vera autorità è quella del servizio e che fa proprie, con affettuosa condivisione, le gioie e le speranze, i dolori e le angosce della famiglia umana. Siamo chiamati a una nuova responsabilità, da vivere con apertura di spirito e gioia che si rinnova e si comunica, avendo come riferimento l’Evangelii gaudium che va considerata una sorta di magna charta del nostro agire ecclesiale».
E se il Papa ha chiesto alla Chiesa italiana di riprendere i contenuti del Convegno ecclesiale di Firenze, per il cardinale Bassetti questa azione non rappresenterebbe un cammino a ritroso: «Non è una tappa indietro rispetto a un percorso intrapreso – sottolinea -; non è semplice memoria di un evento. È qui che risiede lo scatto in avanti domandato a tutta la Chiesa italiana da Papa Francesco. A Firenze c’è stata l’intuizione. Non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo soffocarla o tradirla. È vero, sono passati cinque anni. Forse, come spesso succede nella vita, gli avvenimenti ci hanno travolto – e l’attuale emergenza sanitaria, in tal senso, insegna tantissimo –, ma adesso è tempo di avviare questo processo dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso, con il coinvolgimento di tutto il popolo di Dio e, in particolare, dei laici».
Potrebbe essere questo un modo per rilanciare la nostra comunità ecclesiale: «Siamo consapevoli – osserva il presidente della Cei -, come pastori delle nostre Chiese, che la vitalità delle comunità, provata dalla pandemia, ha bisogno di essere rigenerata. Adulti, anziani, giovani, ragazzi, presbiteri e laici… Tutti dobbiamo imparare a prenderci cura gli uni degli altri, per dare corpo al Vangelo. Non è un sogno, ma un cammino ben preciso in piena comunione con Papa Francesco».