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Gioco d’azzardo: “Diminuito col lockdown, aumentato senza restrizioni”

"Con l’allentamento delle restrizioni – afferma Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss – si è assistito ad un nuovo incremento della popolazione che pratica gioco d’azzardo, fino a superare, nel caso dei giocatori d’azzardo on line, la percentuale precedente la pandemia. La forte relazione trovata tra situazioni di disagio emotivo e comportamenti di dipendenza, richiede politiche urgenti per impedire che le popolazioni vulnerabili aumentino e sviluppino una grave dipendenza dal gioco"

Emerge da un’indagine dell’Istituto superiore di sanità

Durante il lockdown, grazie alle restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19, è fortemente diminuito il ricorso al gioco d’azzardo sia terrestre che online. Ma una volta allentate le misure restrittive, si è subito verificato un nuovo picco specialmente legato al gioco online. Tra l’altro, è aumentato di quasi un’ora il tempo trascorso a giocare e una piccola percentuali ha perfino iniziato a giocare durante il lockdown. Si tratta dei dati di uno studio condotto e reso noto dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con l’Istituto Mario Negri, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (Ispro), l’Università degli studi di Pavia e l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano sull’abitudine al gioco degli italiani.

L’indagine ha coinvolto un campione della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 74 anni, consentendo di raccogliere dati sulle abitudini di gioco nel periodo di confinamento tra il 27 aprile e il 3 maggio. Abitudini poi confrontate con quelle che hanno preceduto la pandemia, ma anche con quelle successivamente caratterizzate da restrizioni parziali (dal 27 novembre al 20 dicembre 2020): «La pratica del gioco d’azzardo – si legge nel rapporto – dal 16,3% del periodo prepandemico è scesa durante il periodo di lockdown al 9,7%, per poi risalire al 18% nel periodo di restrizioni parziali». C’è poi il dettaglio sul gioco d’azzardo terrestre e online: «Diminuito dal 9,9% del periodo precedente la pandemia al 2,4% del periodo di lockdown – precisano i dati -, per poi risalire al 8% nel periodo di restrizioni parziali. Il gioco on line invece passa dal 10,0% del periodo precedente la pandemia all’8,0% nel lockdown, per salire al 13% nel periodo di restrizioni parziali».

Durante il confinamento, in base allo studio, il tempo medio dedicato al gioco d’azzardo è stato di quasi un’ora: «Inoltre – aggiunge l’analisi -, l’1,1% di coloro che hanno dichiarato di non aver giocato prima della pandemia, ha dichiarato di aver iniziato a giocare proprio nel periodo di totale restrizione, mentre il 19,7% di coloro che già giocavano ha incrementato l’attività totale di gioco e questo è accaduto più frequentemente ai giovani, ai fumatori, ai consumatori di cannabis e a coloro che avevano un consumo rischioso di alcolici. Anche l’uso di psicofarmaci, la bassa qualità della vita, la scarsa quantità di sonno, la depressione e l’ansia risultano significativamente correlati ad un aumento dell’attività di gioco durante il lockdown».

I giochi maggiormente praticati in tutte le indagini, si confermano il Gratta e Vinci per il gioco d’azzardo terrestre e per il gioco on line le Scommesse Sportive, il Gratta e Vinci e le Slot Machines. Nell’ultimo studio è stata studiata anche la pratica dei videogiochi gratuiti nei quali, da un sito o un’applicazione su computer, dispositivi mobili, tablet o social network, è possibile pagare per avanzare nel gioco (esempio: CandyCrush, Brawl Stars, Clash Royale, Fortnite, ecc.): «Il 33% del campione, nelle ultime 4 settimane della rilevazione – si legge – ha dichiarato di aver praticato questi giochi».

Roberta Pacifici, direttrice del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss

Alla fine il quadro emerge un quadro molto articolato del fenomeno: «Con l’allentamento delle restrizioni – afferma Roberta Pacifici, direttrice del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss – si è assistito ad un nuovo incremento della popolazione che pratica gioco d’azzardo, fino a superare, nel caso dei giocatori d’azzardo on line, la percentuale precedente la pandemia. La forte relazione trovata tra situazioni di disagio emotivo e comportamenti di dipendenza, richiede politiche urgenti per impedire che le popolazioni vulnerabili aumentino e sviluppino una grave dipendenza dal gioco».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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