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San Gabriele: “Guidi consacrati e laici nella tensione d’amore verso Dio e il prossimo”

"Un momento atteso dopo il rinvio dello scorso anno – spiega il vescovo Leuzzi -. Atteso perché sentiamo il desiderio di accogliere e condividere le paure e le speranze dei nostri giovani. Siamo qui con loro e per loro e con noi c’è san Gabriele, un giovane che ha sperimentato lo sguardo di Gesù ed il suo amore"

Lo ha auspicato Papa Francesco nella lettera inviata per il centenario della canonizzazione del santo

Il simulacro delle spoglie di San Gabriele dell'Addolorata

Dopo un anno di attesa, a causa della pandemia di Covid-19 ancora in corso, sono state avviate questa mattina le celebrazioni in occasione del centenario della canonizzazione di San Gabriele dell’Addolorata, patrono dei giovani e dell’Abruzzo, decretata da Papa Benedetto XV il 13 maggio 1920.

L’apertura della porta santa

È stato il vescovo di Teramo-Atri monsignor Lorenzo Leuzzi, alle 11, ad aprire la porta santa nel santuario antico di Isola del Gran Sasso (Teramo), dando solennemente inizio all’anno giubilare – che terminerà il 27 febbraio 2022 – alle presenza delle istituzioni teramane e di una rappresentanza del clero diocesano, nonché della Conferenza episcopale abruzzese e molisana: «Un momento atteso dopo il rinvio dello scorso anno – spiega il presule -. Atteso perché sentiamo il desiderio di accogliere e condividere le paure e le speranze dei nostri giovani. Siamo qui con loro e per loro e con noi c’è san Gabriele, un giovane che ha sperimentato lo sguardo di Gesù ed il suo amore».

Ad impreziosire la successiva liturgia eucaristica è stata poi la lettera fatta pervenire da Papa Francesco per l’occasione: «Gabriele – scrive il Papa – era un giovane del suo tempo, pieno di vita e di entusiasmo, animato da un desiderio di pienezza che lo spingeva oltre le realtà mondane ed effimere, per rifugiarsi in Cristo. Ancora oggi, egli invita i giovani a riconoscere in se stessi il desiderio di vita e di appagamento, che non può prescindere dalla ricerca di Dio, dall’incontro con la sua Parola, dal servizio ai fratelli, specialmente i più fragili».

Papa Francesco

Da qui l’auspicio del Pontefice: «Questo giovane passionista – afferma – possa guidare il cammino delle persone consacrate e dei fedeli laici nella tensione di amore verso Dio e verso il prossimo». Nella missiva non è mancato, inoltre, un pensiero sulla pandemia in atto e sulle sue conseguenze economiche e sociali, ribandendo la necessità che «i discepoli del Signore diventino sempre più strumenti di comunione e di fraternità, estendendo agli altri la carità di Cristo e irradiandola con atteggiamenti concreti di vicinanza, tenerezza e dedizione».

Infine, ancora un riferimento alle celebrazioni dell’anno giubilare dedicato a San Gabriele: «Le manifestazioni programmate per il Centenario – confida il Santo Padre – possano ravvivare l’affetto e la devozione di quanti vedono in questo Santo così amato un esemplare testimone del Vangelo e un intercessore presso Dio».

Mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, pronuncia l’omeli

Nell’omelia della santa messa, monsignor Leuzzi ha sottolineato come per costruire la storia sia imprescindibile accogliere l’invito ad essere discepoli del Signore, come fece proprio il santo del sorriso: «Il cammino giubilare è una grande occasione, come ci ha ricordato Papa Francesco nel suo messaggio – osserva il vescovo di Teramo-Atri -, per scoprire che essere discepoli del Signore significa riconoscere in sé il desiderio di vita, di appagamento».

Quindi il vescovo ha proseguito sottolineando l’importanza di mettere Cristo al centro della propria vita per poter essere nella storia, in quel cambiamento d’epoca ricordato proprio da Bergoglio: «L’uomo contemporaneo – osserva Leuzzi – si illude talvolta, di scoprire la propria esistenza, in realtà la storia può condurlo verso lidi che, come ricordava il filosofo tedesco Heidegger, hanno come meta la morte e non solo quella fisica».

I partecipanti alla celebrazione nel Santuario di San Gabriele

In seguito monsignor Lorenzo Leuzzi ha rimarcato il valore dell’attraversare la Porta santa per non essere più semplici seguaci, ma discepoli del Maestro: «È la via per vivere il cambiamento d’epoca da protagonisti – precisa -, affrontando con coraggio le sfide, a cominciare da quelle sanitarie, sapendo che con noi cammina il Signore. Insieme ai nostri giovani siamo chiamati ad aprire orizzonti nuovi di conoscenza, di ricerca, di impegno per amare e servire questo tempo».

Una responsabilità che, a detta del presule, coinvolge tutti i battezzati chiamati, ogni giorno, a rinnovare la propria disponibilità a vivere non più per se stessi, ma per Colui che è il centro del cosmo e della storia: «Preghiamo – conclude il vescovo di Teramo-Atri – perché tutti coloro che verranno in visita in questo santuario attraversando la porta santa, possano accogliere l’invito del Maestro: “Vieni e seguimi”. Con i giovani saremo così protagonisti nella storia».

About Davide De Amicis (4380 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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