Demenze: attivo a Pescara uno sportello per assistere i caregiver
"L'idea di questo nuovo servizio – spiega la dottoressa Maria Cristina Lupinetti, responsabile del reparto di Psicogeriatria e Centro Alzheimer e demenze della Asl di Pescara - è nata dal fatto che nel mondo del decadimento cognitivo e delle demenze, il problema non è solo la malattia del paziente, ma anche la gestione che avviene nelle famiglie. Si è visto che c'era una grande necessità non solo di un parere o di un supporto medico, ma di qualcosa di più e quindi, con questo sportello, si riesce a fare un'informazione e una presa in carico più completa del caso"
Da pochi giorni la Asl di Pescara ha attivato lo Sportello demenze, presso il Centro Alzheimer, disturbi cognitivi e demenze ubicato al secondo piano della palazzina G del vecchio ospedale in via Renato Paolini 45 a Pescara, per offrire ai caregiver (coloro che si prendono cura dei malati di demenza, in questo caso) la possibilità di trovare ascolto, sostegno, orientamento e informazione.
Lo Sportello è aperto al pubblico il martedì dalle 15 alle 18.30 e il giovedì dalle 9.30 alle 13 – per chiedere informazioni o appuntamenti chiamare il numero 085 42 52 918 o scrivere all’indirizzo e-mail sportellodemenze@asl.pe.it – ed è diretto dalla dottoressa Maria Cristiana Lupinetti: «L’idea di questo nuovo servizio – spiega la responsabile del reparto di Psicogeriatria e Centro Alzheimer e demenze della Asl di Pescara – è nata dal fatto che nel mondo del decadimento cognitivo e delle demenze, il problema non è solo la malattia del paziente, ma anche la gestione che avviene nelle famiglie. Quindi, come molti di noi sanno per esperienza personale, vuoi perché si è avuto un parente o un genitore o un coniuge, il problema della demenza grava sul paziente, ma anche tanto sulla famiglia e ha dei risvolti medici, clinici, (terapie, terapie per la memoria terapia anche per le fasi di disturbi del comportamento), ma ha anche tanti risvolti di carattere socio sanitario. Cioè, “Quali sono i servizi? Come posso accederci? Chi mi può aiutare? Chi mi può informare?”. Si è visto che c’era una grande necessità non solo di un parere o di un supporto medico, ma di qualcosa di più e quindi, con questo sportello, si riesce a fare un’informazione e una presa in carico più completa del caso».
D’altra parte, con questo tipo di patologia, il ruolo del caregiver diviene fondamentale: «La sua importanza – sottolinea la dottoressa Lupinetti – è dovuta al fatto che la patologia è cronica, molto lunga e ingravescente. Per cui anche un disturbo iniziale, che a volte rimane iniziale per tanto tempo, inevitabilmente nelle forme di Alzheimer, o comunque in gran parte delle forme che sono anche degenerative risentono del passare del tempo e dei vari eventi, il paziente diventa sempre meno autosufficiente sia come memoria, sia come capacità di assolvere i suoi bisogni. Può avere disturbi dell’orientamento, non è più capace di gestire i soldi e le medicine fino alla cura di sé. Quindi il caregiver è sempre più coinvolto e a volte, viene appesantito da questo ruolo tanto da non poter più gestire la sua vita personale, così come anche la sua componente psicologica. Soprattutto quando il rapporto è a due, le famiglie non sono particolarmente allargate o come spesso succede si è anziani, i coniugi o i figli – quelli che si dedicano in particolare al paziente perché conviventi o perché più disponibili – vengono completamente coinvolti e non hanno più tempo, perché si crea un rapporto di dipendenza da parte del paziente nei confronti del caregiver. Ma anche quest’ultimo percepisce questa sua importanza, tanto da non riuscire più a ritagliare spazi per sé e quindi sono persone che non riescono più neanche ad avere una mezza giornata libera non solo per un motivo economico, perché casomai non hanno chi li aiuta, ma proprio mentale in quanto non riescono a elaborare la necessità che la cura di sé è anche la cura del caro».
A tal proposito, sarà fondamentale il ruolo dello psicologo e dell’assistente sociale all’interno del team dello Sportello demenze: «La nostra psicologa – approfondisce l’esperta – fornirà informazioni sulla malattia, ma soprattutto strategie al caregiver per come gestire l’elaborazione dell’accettazione della patologia e anche strategie per gestire la dipendenza del paziente, per salvaguardare il proprio equilibrio, fino a come gestire – non farmacologicamente – anche le fasi di agitazione e disorientamento. Quindi abbiamo un ampio spettro di informativa, dal tipo delle caratteristiche della malattia a come affrontarla. L’assistente sociale fornirà, invece, quelle che sono le informazioni su cosa nella nostra base c’è, quali sono le alternative: dallo stare a casa alle strutture disponibili, ma anche come accedere a pratiche per le indennità, per la fornitura di presidi per assorbenza. Insomma, fornirà tutte le informazioni per completare gli iter e cercare di snellire quella che poi è la gestione burocratica delle varie questioni».
Da qui l’importanza di accedere a questo importante servizio attivato dalla Asl di Pescara: «Vedo che la gran parte dei familiari – conclude la dottoressa Maria Cristina Lupinetti -, conoscendo la patologia, è un po’ rassegnata ritenendo di essere già sufficientemente informa. Ma l’invito è quello di andare visitare il sito web dello Sportello demenze. Nel dubbio su come doversi comportare in questi casi, vi invito a telefonare – o a contattarci via e-mail – e troverete persone disponibili a ricevere via web, per telefono o in presenza. La documentazione circa l’attività del di questo Sportello è stata diffusa in tutti gli studi dei medici di famiglia, oltre che nelle parrocchie, proprio perché possa essere raggiunte il numero più elevato di persone che sono a contatto con questa patologia».