“Al via un progetto missionario per pensare la Chiesa che vogliamo”
"Lo sguardo - sottolinea don Massimo Di Lullo - dev’essere indirizzato tanto ai vicini, quanto ai lontani. La missione “ad gentes” è importante, perché ci sono tanti che ancora non conoscono Gesù, ma nello stesso tempo è ancor più importante la missione tra noi, nei nostri paesi dove comunque la gente si aliena e si allontana. C’è tanto da lavorare"
Ieri anche la Chiesa di Pescara-Penne ha celebrato la 97ª Giornata missionaria mondiale dal tema “Cuori ardenti, piedi in cammino”. In particolare, la parrocchia di Santa Lucia a Cepagatti ha condotto un’animazione missionaria della santa messa presieduta alle 11 dal parroco don Lucio Giacintucci.
Venerdì 20 ottobre, invece, è stata la parrocchia di San Paolo Apostolo a Pescara ad ospitare la Veglia missionaria diocesana, presieduta dal direttore del Centro missionario diocesano don Massimo Di Lullo. Nell’occasione è intervenuto Padre Mario Camarda, oblato già missionario in Camerun e Senegal e attualmente in servizio nella parrocchia di Sant’Andrea a Pescara, per condividere la sua testimonianza. In seguito, nell’omelia, don Massimo Di Lullo ha approfondito il senso del tema scelto da Papa Francesco per il suo messaggio al centro della riflessione di quest’anno: «Quest’anno Papa Francesco – osserva il presbitero – per il suo messaggio ha fatto una lettura spirituale del brano biblico dei discepoli di Emmaus. Un brano che il Papa ha diviso in tre parti, “Cuori ardenti” (“Non ardeva forse in noi il nostro cuore, mentre egli conversava con noi lungo la via?”), “occhi aperti” (“Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”) e “piedi in cammino” (i discepoli si rimettono in marcia per tornare a raccontare quello che avevano visto). Anche per la nostra riflessione abbiamo diviso il testo in tre parti. Il Papa, nel suo messaggio per la giornata, dice proprio che “in questi tempi così difficili per il mondo caratterizzato dalla violenza, c’è ancora più bisogno di cuori ardenti capaci di riaccendere il cuore delle altre persone rispetto alla speranza e alla pace”. Quindi, nella prima parte abbiamo riflettuto sull’esperienza di fede che abbiamo fatto e che ci ha fatto davvero ardere il cuore. Ognuno di noi ha vissuto un momento della vita in cui ha sentito vere queste parole, ha sentito il cuore ardere. E questo cuore ardente deve spingerci a metterci in cammino ancora di più oggi. Lo abbiamo simboleggiato, dopo l’ascolto della Parola, consegnando un cuore rosso con sopra una candela. E alla fine, abbiamo consegnato una preghiera di Turoldo, “A tutti i cercatori del tuo volto” (A tutti i cercatori del Tuo volto, mostrati Signore; a tutti i pellegrini dell’assoluto, vieni incontro, Signore; con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare cammina, Signore; affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus; e non offenderti se essi non sanno che sei tu ad andare con loro, tu che li rendi inquieti e incendi i loro cuori; non sanno che ti portano dentro: con loro fermati poiché si fa sera e la notte è buia e lunga, Signore.), unita alla raffigurazione di due sandali proprio per indicare l’importanza di andare nella preghiera. Da qui l’invio a mandare a far “ardere” il cuore delle persone)».
Ma quest’anno lo slancio missionario della Chiesa di Pescara-Penne, vista anche la concomitante XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, assumerà la forma di un impegno particolarmente concreto: «In occasione degli incontri con il clero di inizio anno pastorale – racconta don Massimo -, il nostro arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti ha promosso l’avvio di un progetto missionario pastorale. Una riflessione concreta nelle parrocchie per avviare dei processi, più che individuare soluzioni, e innescare dei cambiamenti. Quindi già il cammino di per sé diverrà un cambiamento. Una proposta che l’arcivescovo ha lanciato a tutti i parroci affinché, liberamente, possano aderire. Questo è bellissimo… Avviare una riflessione e pensare al sogno di Chiesa che vogliamo, non partendo da quello che c’è da fare, ma da quello che desideriamo è già un bel passo avanti. Questa è una Chiesa che punta in alto».
Un progetto chiaramente volto a rilanciare e aggiornare l’annuncio della Parola nella società e nel tempo che viviamo attualmente: «Un tempo – sottolinea il direttore del Centro missionario diocesano di Pescara-Penne – che inaridisce le persone e ci chiama a farci carico delle loro vite, senza chiudere gli occhi in riferimento a quanto accade nel mondo. Lo sguardo dev’essere indirizzato tanto ai vicini, quanto ai lontani. La missione “ad gentes” è importante, perché ci sono tanti che ancora non conoscono Gesù, ma nello stesso tempo è ancor più importante la missione tra noi, nei nostri paesi dove comunque la gente si aliena e si allontana. C’è tanto da lavorare».
Da qui l’impegno missionario concreto della Chiesa di Pescara-Penne, che don Massimo Di Lullo sottoscrive citando le parola di Papa Francesco: “Oggi, più che mai, l’umanità ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre, ha bisogno della Buona Notizia della pace e della salvezza in Cristo. Colgo questa occasione per ribadire che tutti hanno diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come un obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile”.
E l’ottobre missionario 2023, nella Chiesa di Pescara-Penne, si chiuderà venerdì 27 ottobre 2023 alle 21 nella parrocchia del Santissimo Crocifisso di Villaggio Alcyone a Pescara, che ospiterà la testimonianza missionaria di suor Paola Orlando: una suora alcantarina, originaria di Sambuceto (San Giovanni Teatino, Chieti), che per anni è stata missionaria in Albania, Ciad e Brasile.