Antisemitismo: “Pensavamo che mai potesse tornare violento com’è oggi”
"Per Pescara il Giorno della Memoria – afferma il primo cittadino Carlo Masci - non è un giorno normale e neppure un giorno qualsiasi, ma quello che ci richiama a un impegno quotidiano, a non rassegnarci ai rigurgiti della barbarie neppure sotto forma di violenza verbale e dialettica"
Si è tenuta ieri presso la sala consiliare del Comune di Pescara, con un giorno di anticipo rispetto all’odierno Giorno della memoria vista la coincidenza con il sabato ebraico (Shabbàt), la conferenza dal tema “Shoah – Memoria 2024: il passato è tra noi”. Un evento molto partecipato dal pubblico, tra cui spiccava una rappresentanza delle scuole di Pescara, dedicato alla commemorazione di quanti pagarono con la vita la degenerazione nazista culminata nello sterminio di 6 milioni di ebrei, per non parlare di altre migliaia di persone appartenenti ad altre categorie come quella dei rom.
La conferenza, moderata da Federico Gentilini, coordinatore dell’Amicizia Ebraico-Cristiana d’Abruzzo, è stata partecipata dalle autorità tra le quali si distinguevano il prefetto Flavio Ferdani e il vicario generale dell’Aricidiocesi di Pescara-Penne monsignor Francesco Santuccione. Ad aprire i lavori è stato il messaggio istituzionale del sindaco di Pescara Carlo Masci: «Per Pescara il Giorno della Memoria – afferma il primo cittadino – non è un giorno normale e neppure un giorno qualsiasi, ma quello che ci richiama a un impegno quotidiano, a non rassegnarci ai rigurgiti della barbarie neppure sotto forma di violenza verbale e dialettica. La nostra presenza nel tempio della democrazia, che è la Sala consiliare del Comune, è la testimonianza viva che nulla giustifica il passato e niente deve addomesticare e piegare il presente. Negli Anni ’30 e ‘40 furono in tanti a voltarsi dall’altra parte, a non voler vedere e a non voler sapere cosa stava accadendo e perché. Dopo la guerra ci fu chi scelse di non voler ricordare e chi preferì semplicemente voltare pagina, come se la Shoah fosse stata un mero accidente della storia, come tanti prima e dopo di allora, rinnegandone l’unicità e il monito a non precipitare mai più nel baratro dell’indifferenza, della sottovalutazione e della minimizzazione dell’antisemitismo. Non dobbiamo permetterlo. E nessuno di noi se lo può permettere».
A seguire è intervenuto il presidente del Consiglio Comunale di Pescara Marcello Antonelli: «Si tratta di un momento storico attraversato da guerre e da rigurgiti di violenza – osserva Antonelli – che ci impongono attenzione, vigilanza e coerenza alla luce di ciò che sta accadendo per via del conflitto israelo-palestinese, che sta producendo migliaia di vittime. Per queste stesse ragioni dobbiamo ancor di più oggi impegnarci, rivolgendoci in particolare ai giovani. Le nuove generazioni dovranno essere i testimonial della pace nel futuro del pianeta. Da Pescara lanciamo quindi un accorato appello per la pace».
E proprio l’attuale conflitto israelo-palestinese ha tenuto banco nelle relazioni degli ospiti, a partire dall’intervento di Lisa Palmieri-Billig, rappresentante dell’American Jewish Committee e presso la Santa Sede, nonché giornalista vaticanista e cittadina onoraria di Pescara: «Per decenni abbiamo pensato – sostiene la Palmieri-Billig – che mai avremmo potuto temere il ripresentarsi di un ritorno di antisemitismo così violento come quello cui stiamo assistendo oggi. Io credo che quella di Hamas sia una guerra di propaganda e l’appello che voglio lanciare qui da Pescara, città cui sono grata e che mi ha onorato con la cittadinanza onoraria, è quello di valutare con attenzione le informazioni che giungono dal Medio Oriente, per evitare giudizi affrettati e non rispondenti alla verità dei fatti. L’aggressione messa in atto da questa organizzazione islamica non è solo rivolta a Israele, ma a tutto il mondo occidentale».
Sulla stessa linea anche Amy K. Rosenthal, storica e giornalista per il Times of Istrael, consigliere del Guarini Institute of Pubblic affairs – John CABOT University di Roma: «Sono molto preoccupata – sottolinea la Rosenthal – per le sorti delle nostre democrazie quando ascolto sprigionarsi la retorica dell’odio contro Israele nelle marce a favore dei palestinesi, confondendo la legittimità della creazione di uno Stato palestinese con le vili azioni di un’organizzazione terroristica assassina come Hamas. Quest’ultima odia la democrazia, non cerca il benessere e la prosperità del suo popolo, ma è disposto a sacrificarlo senza alcuna pietà in nome del suo obiettivo esistenziale: distruggere Israele e gli ebrei. E la storia ci ha già insegnato che quando il mondo è indifferente alla uccisione degli ebrei, la catastrofe prima o poi coinvolgerà tutti».
Inoltre, nel corso della mattinata, è stata particolarmente toccante la consegna della medaglia d’onore – da parte del prefetto di Pescara Flavio Fedani – ai familiari di un cittadino italiano, Nicola Scarinci, costretto al lavoro coatto nei campi nazisti dopo l’8 settembre 1943. Infine, a mezzogiorno, una corona d’alloro è stata deposta dal sindaco di Pescara Carlo Masci e dal presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli ai piedi della lapide posta sulla facciata principale del Palazzo di città, in memoria della Shoah.