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“Cerchiamo Gesù! Il Signore sta preparando un tempo migliore”

"Noi – esorta monsignor Valentinetti - dobbiamo cercare Gesù e l'opera più autentica per farlo è la nostra fede. Dobbiamo recuperare fortemente la nostra fede in Dio Padre, in Dio Figlio, in Dio Spirito Santo e, recuperandola, abbandonarci volentieri alla volontà del Signore. Perché sicuramente un tempo migliore di quello che stiamo vivendo, il Signore lo sta preparando"

Lo ha affermato ieri l’arcivescovo Valentinetti, presiedendo la santa messa nella festa di San Nunzio Sulprizio nel santuario di Pescosansonesco

L'arcivescovo Valentinetti benedice i fedeli presenti nel Santuario di San Nunzio Sulprizio

Ieri grande festa a Pescosansonesco per la festa di San Nunzio Sulprizio (nel 60° anniversario della traslazione delle sue reliquie da Napoli), con l’omonimo santuario gremito di fedeli, autorità civili e militari – tra cui spiccavano i sindaci dei comuni della Val Pescara – per partecipare alla santa messa presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti – concelebrata dal rettore del Santuario don Nicola Della Rocca e dai parroci di Torre de’ Passeri e Alanno don Massimo Di Lullo e don Elia Tringolo – e alla successiva processione tra le strade del borgo antico del paese.

L’arcivescovo Valentinetti pronuncia l’omelia

Introducendo l’omelia, il presule ha innanzitutto voluto riflettere sui giorni cruciali che sta attualmente attraversando la Chiesa: «Stiamo vivendo – constata l’arcivescovo Valentinetti – sicuramente un tempo particolare per la vita della comunità cristiana, per la vita della Chiesa. Papa Francesco ha chiuso la sua esistenza terrena pochi giorni fa e fra non molto, mercoledì (domani), i cardinali che sono deputati per l’elezione del nuovo Pontefice entreranno nella Cappella Sistina in Conclave per l’elezione del nuovo Papa. Ma è un tempo particolare per un motivo molto importante. Papa Francesco, nella sua sapienza, aveva individuato molto bene che siamo in un cambiamento d’epoca, non in un’epoca di cambiamenti. Lo ha dimostrato la situazione sanitaria del Covid, lo stanno dimostrandopurtroppo le situazioni di conflitto che si stanno consumando e a cui non c’è appello di pace che possa essere ascoltato e messo in pratica. Che cosa significa tutto questo? Bisogna fare un po’ di discernimento sapienziale. Significa veramente che forse l’umanità ha bisogno di una nuova dirittura morale. L’umanità deve intraprendere strade che forse ha dimenticato, che forse non conosce».

Il Santuario di San Nunzio gremito da fedeli e autorità

Strade a cui ha fatto riferimento la Parola di Dio al centro della giornata di ieri: «Pagine della scrittura – conferma l’arcivescovo di Pescara-Penne – che illuminano che cosa deve vivere la comunità cristiana, che cosa deve vivere la Chiesa, che cosa deve vivere ogni uomo di buona volontà, forse anche non credente, ma di buona volontà che cerca la pace, la giustizia, la verità. La prima lettura, la pagina del Libro degli Atti degli Apostoli (At 6,8-15) mostra un uomo, di nome Stefano, che aveva ricevuto una chiamata e soprattutto viveva intensamente quell’opera di evangelizzazione di cui abbiamo bisogno anche noi oggi. Papa Francesco, più volte, ha ripetuto che c’era bisogno di una nuova evangelizzazione. Ma la vita di quest’uomo è stata contraddetta sempre. Anzi è il cosiddetto protomartire, il primo martire, che viene lapidato e la sua morte è simile alla morte di Gesù in croce. Vivere il Vangelo, viverlo fino in fondo, viverlo seriamente, comporta inevitabilmente delle contraddizioni. La Chiesa oggi sta attraversando le sue contraddizioni. Sapete, potrei citare le banalità, ma potrei citare anche le grandi cose. Le banalità sono paragonare il Conclave a partiti politici che si confrontano, quasi che ci fossero delle maggioranze, delle minoranze, che ci fossero dei progressisti, dei tradizionalisti. Ci sono idee diverse, senza dubbio, ma non contraddizioni che possono far male, che possono nuocere all’unità della vita della Chiesa. Ma la contraddizione, purtroppo, molto spesso è nell’evangelizzazione, in quello che Papa Francesco ha vissuto non tanto e non solo con le parole, ma quanto con la vita. Ecco perché, molto spesso, c’è anche una contraddizione nella sua memoria. Ma la memoria dei giusti durerà in eterno».

L’urna con le reliquie di San Nunzio custodita nel Santuario

La pagina del Vangelo (Gv 6,22-29), invece, a detta dell’arcivescovo, ci indica un’altra strada: «Se vogliamo vivere un’autentica evangelizzazione – ammonisce il monsignor Tommaso Valentinetti -, dobbiamo cercare Gesù. Dobbiamo scovarlo nelle pieghe della nostra esistenza, nelle pieghe della nostra vita, andare sempre alla ricerca di Gesù. I discepoli, la folla, lo cercano. E Gesù fa una bella annotazione. “Voi mi cercate, non tanto perché avete visto dei segni, ma quanto perché avete mangiato dei pani e vi siete saziati. Cercate il cibo che perisce e non quello che è caduco”. E molto spesso anche noi, dalla fede, dalla religione, chiediamo il cibo che perisce. Vorremmo che la nostra fede sia un “pronto soccorso”. Tante volte ricorriamo anche ai santi, giustamente per la loro intercessione, ma non aspettandoci la matematicità del miracolo. Perché questi ultimi accadono, ma i santi sono soprattutto il modello di vita per la nostra esistenza. Loro hanno cercato Gesù».

Le reliquie di San Nunzio portate al termine della processione

Da qui l’invito rivolto a tutti i credenti: «Noi – esorta il presule – dobbiamo cercare Gesù e l’opera più autentica per farlo è la nostra fede. Dobbiamo recuperare fortemente la nostra fede in Dio Padre, in Dio Figlio, in Dio Spirito Santo e, recuperandola, abbandonarci volentieri alla volontà del Signore. Perché sicuramente un tempo migliore di quello che stiamo vivendo, il Signore lo sta preparando. Probabilmente io non lo vedrò, le persone più anziane qui in chiesa non lo vedranno, ma il Signore sta preparando nuovi cieli e nuova terra, nuove comunità, sempre più vere, sempre più coerenti, sempre più evangelicamente belle. E confidiamo, con l’aiuto dello Spirito Santo, che il prossimo Santo Padre, con lo stesso spirito di chi l’ha preceduto, sappia guidarci alle mete dell’eternità. Amen».

About Davide De Amicis (4656 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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