Pentecoste ecumenica: “È più ciò che ci unisce. Costruiamo ponti, non muri”
L'incontro "Celebrazione ecumenica della Pentecoste", svoltosi questa mattina a Pescara, è stato organizzato con l’obiettivo di valorizzare ciò che unisce le comunità cristiane, come ad esempio il dono dello Spirito Santo

Un momento di preghiera, riflessione e dialogo tra confessioni diverse si è svolto questa mattina nella Sala Consiliare del Comune di Pescara, in occasione dell’incontro interreligioso “Celebrazione ecumenica della Pentecoste”, dedicato alla Pentecoste e organizzato con l’obiettivo di valorizzare ciò che unisce le comunità cristiane piuttosto che ciò che le divide. L’evento, ospitato nella sala Consiliare del Comune di Pescara, è stato condotto dall’assessore ai Rapporti con le Confessioni Religiose, don Achille Villanucci e don Nico Santilli, direttori della pastorale ecumenica, rispettivamente per l’arcidiocesi di Pescara-Penne e Chieti-Vasto, il pastore della Chiesa cristiana avventista Franco Evangelisti e la pastora della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno di Pescara e Scafa, Ludmila Biscardi.
«Siamo stati molto bene insieme, ci siamo riconosciuti come cristiani, ci siamo concentrati su ciò che ci accomuna e non su ciò che ci divide», ha dichiarato don Achille, sottolineando come la Pentecoste – con la forza simbolica del vento impetuoso e del fuoco dello Spirito Santo – richiami un’urgenza di trasformazione e amore condiviso. «Negli Atti degli Apostoli si parla di un vento impetuoso e allora abbiamo bisogno di questo uragano che interviene e ci trasforma con l’amore suo».
Il tema centrale dell’incontro, data la vicinanza al giorno di Pentecoste, è stato proprio lo Spirito Santo come dono, che travalica le differenze confessionali e unisce i cristiani in un modello di fraternità. Un messaggio forte ribadito anche da Ludmila Biscardi, pastora della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno di Pescara e Scafa: «La Pentecoste nasce nell’ebraismo e diventa fondamentale per il cristianesimo: in quel giorno persone che non parlavano la stessa lingua hanno cominciato a capirsi. Oggi abbiamo provato a fare lo stesso: capirci, dialogare, costruire ponti e non muri».
Presenti all’incontro anche un gruppo di cristiani ortodossi e rappresentanti di realtà come i Focolarini, la Comunità di Sant’Egidio e la Caritas. L’evento ha offerto momenti di condivisione, preghiera e confronto, evidenziando quanto oggi sia urgente ritrovare punti di contatto in un mondo segnato da conflitti e fratture, così come ha sottolineato anche l’assessore Toppetti. «In un contesto internazionale così complesso, ascoltare testimonianze di fede diverse ma unite da uno stesso Spirito è stato come vedere un raggio di luce. Possiamo costruire una società più unita se cerchiamo ciò che ci accomuna». L’auspicio condiviso infine da tutti i relatori è che questa non rimanga un’occasione isolata, ma come ha concluso la pastora Biscardi, «speriamo che momenti come questo possano moltiplicarsi, anche in occasione di altre festività. Ci sono molte più cose che ci uniscono di quelle che ci dividono».
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