"Il Concilio Vaticano II ci ha aiutato a portare il Cammino nelle parrocchie - ricorda Eusebio Astasio, catechista itinerante del Cammino neocatecumanale -. Cosa sarebbe stata la nostra vita senza se non avessimo creduto in Gesù Cristo?! Il nostro matrimonio, i nostri figli. Molti non sarebbero nati. Lui ci ha amato, ci ama, ci ama enormemente. Questa sera non solo ringraziamo il Signore, ma Lui viene ad aiutarci. Se abbiamo davanti una croce, una cosa oscura che non capiamo, una situazione che ci fa soffrire, entriamo in questa croce, sapendo che Dio è fedele, che non ci abbandonerà, che ci ha aiutato sempre, anche questa volta ci aiuterà. Che questa Eucaristia sia un’occasione non per guardare indietro, ma per guardare avanti. Il Signore ha fatto ogni cosa, noi siamo tutti servi inutili. Il Signore Gesù è magnifico, è fenomenale, è santo, santo, santo. A Lui La gloria, Amen"
"Il santuario – sottolinea monsignor Tommaso Caputo - aprirà le sue braccia e il suo cuore a tutti i nostri connazionali perché la casa di Maria è anche la dimora degli uomini e delle donne del nostro Paese, che sta vivendo la sofferenza e la paura di una prova misteriosa e inattesa"
"Questa festa di Pentecoste - spiega Papa Francesco - ci fa rivivere gli inizi della Chiesa. Da questa effusione, i discepoli vengono completamente trasformati: alla paura subentra il coraggio, la chiusura cede il posto all’annuncio e ogni dubbio viene scacciato dalla fede piena d’amore. È il “battesimo” della Chiesa, che iniziava così il suo cammino nella storia, guidata dalla forza dello Spirito Santo"
"Una società senza madri - ricorda Papa Francesco - sarebbe una società disumana perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale"
idea guida per l’animazione:
CON LA STESSA GIOIA CHE PROVARONO I MAGI, APRIAMO LO SCRIGNO DEL NOSTRO CUORE DAVANTI AL RE BAMBINO.
intenzione di preghiera:
O Signore, che dall’ultima città di Giuda hai fatto sorgere l’astro più splendente, donaci di riconoscere i segni con cui ci chiami a condividere l’eredità di Cristo e, come i Magi, concedici di deporre davanti a Gesù Bambino l’oro dell’amore fattivo, l’incenso della preghiera continua, la mirra della sofferenza, del dolore, della debolezza, dei dispiaceri, del non avere magari quello che vorremmo.
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CON LA STESSA GIOIA CHE PROVARONO I MAGI, APRIAMO LO SCRIGNO DEL NOSTRO CUORE DAVANTI AL RE BAMBINO.
intenzione di preghiera:
O Signore, che dall’ultima città di Giuda hai fatto sorgere l’astro più splendente, donaci di riconoscere i segni con cui ci chiami a condividere l’eredità di Cristo e, come i Magi, concedici di deporre davanti a Gesù Bambino l’oro dell’amore fattivo, l’incenso della preghiera continua, la mirra della sofferenza, del dolore, della debolezza, dei dispiaceri, del non avere magari quello che vorremmo.