A natale è comunque Natale

Mancano ormai pochi giorni al Natale. Città addobbate a festa, abeti illuminati a giorno, centri commerciali instellati di porporina e anche il freddo adriatico sembra annunciare la festa più attesa dagli italiani, e non solo, il giorno – luogo comune – della bontà, del bene, dell’accoglienza, dell’amore. Il rosso di tappeti e piante annuncia il 25 dicembre; richiamano alla dolcezza panettoni e torroni mandorlati, manifestazioni di solidarietà, raccolte di autofinanziamenti di associazioni sconosciute durante il resto dell’anno e atti simbolici di solidarietà, che rendono natalizie le fotografie e trasformano in babbi natale i personaggi di turno!
“È natale” annunciano le vetrine e intonano i cd di cantanti prestati al periodo, nelle cover registrate in estate, “è natale” il suono delle campanelle nelle strade della moda, “è natale” l’albero pieno di palline colorate che affonda le radici in numerosi pacchi i-tech, “è natale” la vacanza al mare o la settimana bianca, “è natale” negli ospedali, nelle case di riposo, negli ospizi. “È natale” una crisi che sembra essere dimenticata e la benzina che aumenta in prossimità degli spostamenti. “È anche natale”, lo sbarco “in acqua” degli immigrati nel Salento e la morte di alcuni di loro, “è natale” la protesta degli italiani a Roma, a Palermo, a Milano, il “grido” di studenti, lavoratori, di terremotati, certi di rappresentare una nazione inquietata, ma che dell’Italia, dell’italiano e delle scelte, spesso sanno poco. “È natale” la morte per freddo, nel “tempo dell’ospitalità”, di una donna ucraina, ex badante, senza tetto, costretta a dormire su un marciapiede non riscaldato, sotto gli occhi di tanti che si augurano “buon natale”. “È natale” il voto al senato e alla camera, tra offese, dita puntate e, insomma, lotte per il potere, dall’una e dall’altra parte. “È natale” il candito negli struffoli e nelle cicerchiate e gli annuali cine-panettoni di donnine sfruttate e di espressioni volgari, “è natale” la scelta degli invitati e degli esclusi nei cenoni del 24; “è natale a Brembate, ad Avetrana, a Lamezia terme, “è natale” il colera di Haiti e l’alluvione di Goradze, “è natale” il pensiero di Padre Pio anche sugli sms, “è natale” a Tel Aviv mentre 5000 persone – musulmani, cristiani ed ebrei, attivisti di sinistra e di destra – marciano per i diritti umani. “È natale” il silenzio sugli eritrei uccisi e su tanti altri fatti che non conosciamo affatto, “è natale” l’F35, “è natale” il martirio, non solo quello dei cristiani, la pena di morte, l’aborto. “È natale” questo editoriale, che sembra una predica originale, ma che sa benissimo che il Natale, il vero Natale, è la storia di un Dio che si incarna nell’indifferenza e nella inospitalità degli uomini che ugualmente ama.
Complimenti ! e buon lavoro, per rendere la vita di ogni giorno, una vita straordinaria..