Diagnosi precoce sui disturbi dell’età evolutiva
La Provincia di Pescara ora guarda alla salute dei più piccoli, dichiarando guerra ai disturbi dell’età evolutiva. Un progetto impegnativo, presentato giovedì, frutto della collaborazione con lo studio medico “Stenella”, che oggi e domani vedrà realizzato il primo obiettivo, con lo svolgimento della “Giornata di prevenzione per i disturbi in età evolutiva”.
L’iniziativa, è divenuta realtà grazie al coinvolgimento delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio provinciale:«È un piacere – ha commentato Walter Cozzi, assessore provinciale alle Politiche Sociali – cooperare insieme per dare una risposta ad un problema sentito». Un problema risolvibile con un’unica e complessa parola,
prevenzione:«I bambini – spiega la sociologa Carla De Clemente – di età compresa fra i 3 ed i 14 anni i quali, accompagnati dai genitori presso il centro medico “Stenella”, in viale Bovio 275, su invito dei docenti, potranno sottoporsi ad uno screening gratuito completo, atto ad escludere o a prevenire l’insorgenza di patologie più o meno invalidanti, classificate in disturbi dell’apprendimento scolastico, disturbi del linguaggio, neuro-psico motori, della postura, oltre che visivi ed audiologici.
Proprio per questo, i piccoli pazienti verranno seguiti da un’equipe di esperti: un neuropsichiatria infantile, un logopedista, uno psicologo, un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, un fisiatra, un audiologo ed un ortottista. Ognuno di loro compilerà la scheda medica di ogni bambino, consegnata poi al genitori con i risultati finali:«Su questo progetto – sottolinea la dottoressa Licia Peluso, psicologa dell’età evolutiva – convergono le esigenze di genitori ed insegnanti, determinati a ricavare una diagnosi precoce, fin dai primi sintomi di quello che potrebbe essere un lieve disturbo, ma anche una patologia invalidante».
La sfera dell’età evolutiva è dunque molto fragile ed attaccabile da gravi patologie, ma la domanda è perché?:«Le cause – continua Licia Peluso – possono essere molteplici, ma escludendo problemi organici possiamo dire che tali patologie possono dipendere da difficoltà relazionali in famiglia, scarsa socialità e problemi affettivi».