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Lavoratori in crisi: c’è il patto

Siglata ieri, da parte di Regione e Provincie, l’intesa a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi

Al lavoro in fabbrica

È stato firmato, ieri mattina, a Pescara il “Patto delle politiche attive del lavoro” dall’assessore regionale Paolo Gatti e dagli omologhi delle quattro Provincie abruzzesi: Daniele D’Amario (Chieti), Antonio Martorella (Pescara), Francesco Paciotti (L’Aquila) ed Eva Guardiani (Teramo).  L’accordo siglato è rivolto in modo particolare ai lavoratori colpiti dalla crisi, percettori di ammortizzatori sociali in deroga.

L’intesa prevede l’impegno di 32 milioni di euro, 16 milioni per i servizi formativi e di accompagnamento all’occupabilità e altri 16 milioni a titolo di indennità di partecipazione agli stessi servizi. Un impegno importante da parte della Regione, che con questa firma, eroga un acconto del 20% del budget complessivo delle risorse disponibili direttamente alle Province. Novità importante è l’introduzione dello strumento della “Dote individuale“, ovvero un contributo finanziato da risorse del Fondo Sociale Europeo e gestito direttamente dal lavoratore beneficiario di ammortizzatori sociali. Con questa disponibilità finanziaria il lavoratore potrà fruire, scegliendoli autonomamente, dei servizi di accompagnamento all’occupabilità attraverso la rete dei Centri per l’impiego o attraverso i soggetti privati accreditati. La scelta da parte del lavoratore verterà anche sull’organismo accreditato da cui farsi erogare i servizi formativi desiderati. La dote avrà la durata massima di 6 mesi con un valore medio standard di 600 euro mensili per lavoratore.

«Quella odierna è una firma importante – commenta Gatti – che colloca l’Abruzzo fra le Regioni italiane più innovative nel sistema delle politiche attive del lavoro. Oltre alle politiche passive – prosegue -, come la cassa integrazione, l’Abruzzo oggi mette in campo una considerevole mole di risorse per sostenere anche le politiche attive come la formazione. Innoviamo anche sotto l’aspetto dell’utilizzo del Fondo Sociale Europeo. Le risorse comunitarie, infatti, andranno direttamente nelle mani dei lavoratori, che potranno scegliere in modo autonomo il percorso al loro giudizio migliore per riqualificarsi durante il periodo di cassa e rientrare così nel mercato del lavoro con maggiori competenze e soprattutto con conoscenze più adeguate al proprio percorso lavorativo individuale. Ringrazio gli assessori provinciali del contributo fattivo che hanno dato e daranno i loro enti per la migliore riuscita di questa innovazione in tema di welfare, soprattutto in momento particolare di crisi economia e occupazionale come questo. Crisi alla quale in questi due anni l’Abruzzo ha saputo fronteggiare grazie ad una collaborazione seria fra le Istituzioni e tutti gli attori sociali».

Un’opportunità in più che viene messa a disposizione dei lavoratori in difficoltà e che per una volta vede abbattere le barriere e le divisioni politiche per la costruzione di un progetto comune indirizzato verso il bene dei cittadini.