"C'è qualcuno, anzi forse più di qualcuno – ricorda monsignor Tommaso Valentinetti - che fa fatica a riconoscere in Papa Francesco il successore di Pietro. Eh sì, perché molto spesso Pietro ce lo vogliamo costruire a nostra immagine e a nostra somiglianza. Pietro vorremmo che rispondesse sempre alle nostre attese, ma perché vorremmo che la Chiesa rispondesse sempre alle nostre attese. Ma la Chiesa è altra, la Chiesa va al di là del tempo, al di là della storia. La Chiesa è mistero, mistero d'amore che prepara il Regno di Dio"
"Non basta mettere delle pezze - osserva Zamagni -, è tutto il motore della macchina che va cambiato passando quindi ai “pezzi” che vanno sostituiti. Prima di tutto il modello di welfare: da redistributivo e paternalistico, a generativo, un modello che è stato proprio don Oreste a inventare"
Il Giorno della Memoria, a detta degli esperti, sta lentamente scivolando verso un’accezione essenzialmente formativa e scolastica: "Correndo il rischio - concludono i ricercatori - di essere vissuto sempre meno come un qualcosa di coinvolgente e significativo. Un evento ancorato al passato e non all’oggi, che va ricordato per la sua valenza formativa, ma che rischia di perdere di vitalità rispetto al presente"
"Pochi giorni fa - ricorda l’arcivescovo di Pescara-Penne - abbiamo sentito da Papa Francesco l’indizione di un nuovo Anno santo straordinario, che inizierà il giorno della solennità dell’Immacolata concezione della Vergine Maria: è questo un segno dell’anno definitivo che sarà instaurato alla fine dei tempi e sarà l’anno della misericordia"
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