I precari pescaresi impugnano i contratti
Sono 450 i lavoratori precari che si sono rivolti alla Cgil di Pescara e, attraverso il sindacato, hanno impugnato i loro contratti di lavoro a tempo determinato, chiedendone la trasformazione in contratti a tempo indeterminato. Di questi 50 riguardano la Asl, mentre altri riguardano università e scuola e così, entro Ottobre, verranno depositati i ricorsi.
Ha reso noto questi dati lo stesso sindacato, il quale ricorda a tutti i lavoratori che la scadenza dei termini per effettuare l’impugnazione, come previsto dalla legge 183/2010 del collegato lavoro, scadrà il prossimo 31 Dicembre: «Sono migliaia – ha spiegato allarmata Francesca Ramicone, della Cgil – le persone interessate alla questione, ma se ne parla molto poco e dopo il 31 Dicembre non sarà più possibile impugnare i contratti pregressi».
Dal sindacato parlano del ricorso eccessivo, cioè dell’abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato che da una parte alimenta il precariato e dall’altro nasconde le reali esigenze strutturali delle aziende, un problema diffuso tanto nel pubblico quanto nel privato: «Sono moltissimi – ha sottolineato Francesca Ramicone – i lavoratori che si vedono rinnovare il contratto a tempo determinato per anni ed anni, ma in questo modo beneficiano di retribuzioni minori, non maturano né Tfr né tredicesima e contributi e le aziende ci guadagnano».
Paolo Castellucci, segretario della Camera del Lavoro di Pescara, si è occupato nello specifico dei precari Asl facendo notare che, ne tempo, hanno perso il posto centinaia di persone con anni di attività alle spalle, nel 2008 i precari erano 700, oggi 200 con il contratto in scadenza: «Chi ha presentato ricorso – ha precisato Castellucci – ha cominciato a lavorare perché faceva parte di graduatorie, trattandosi di infermieri ed amministrativi, e non perché raccomandati e comunque un eventuale problema di etica sulle assunzioni effettuate a suo tempo non può essere posto oggi, in questa fase, e non può essere posto da un direttore generale che non è stato certamente scelto tramite concorso».
E a proposito di Asl, la pianta organica prevede 3503 posti, ma alla fine di quest’anno la previsione di copertura è di 3160 posti, la carenza è di 400 unità, e dal 2008 al 2010 la spesa per il personale è diminuita di 10 milioni di euro, rispetto agli iniziali 181 milioni e 173 circa, e incide nella misura del 27%.