Avanti col cementificio, il Wwf diffida Asl e Regione
L’idea che il cementificio di Pescara continui a produrre e quindi ad inquinare non fa dormire sogni tranquilli ai cittadini, ma soprattutto agli ambientalisti del Wwf Abruzzo che ieri hanno inviato una nota di diffida alla Asl di Pescara e alla Regione Abruzzo, affinché non rilascino come da regolare procedura l’autorizzazione integrata ambientale, richiesta dalla Sacci ovvero la società proprietaria dell’impianto, che di fatto sancirà il proseguo delle attività del cementificio, presente in via Raiale dal 1956.
La reazione del Wwf giunge a sostegno del parere negativo già espresso dal Comune di Pescara dopo aver riunito la conferenza dei servizi di cui però, stranamente, nessuno era a conoscenza: «Navighiamo nel buio – ha commentato Augusto De Sanctis, componente del direttivo Wwf Abruzzo – in quanto c’è un deficit di pubblicità e trasparenza da parte della Regione con il giorno della conferenza dei servizi che non è stato mai pubblicato, impedendo così ai cittadini di confrontarsi con le istituzioni e dire la loro».
Ma è la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute dei pescaresi, messa a rischio dalla cattiva qualità dell’aria, a preoccupare di più gli ambientalisti: «In base ai dati Arta – ha spiegato De Sanctis – ad esempio la centralina di via Sacco rivela il superamento della soglia di sicurezza per le polveri sottili di 67 giorni rispetto al massimo consentito di 35. La qualità dell’aria è illegale e la responsabilità non è tutta del cementificio, ma la sua presenza non aiuta».
Tra l’altro, data la crisi dell’edilizia, il cementificio si starebbe trasformando in un inceneritore per diverse tipologie di rifiuti: «Il cementificio – ha concluso il Wwf Abruzzo – va disattivato».