Università e impresa: binomio vincente
Si è conclusa con successo, ieri, la seconda edizione di “Impresa in Accademia”, il progetto elaborato da Confindustria Pescara che nell’ultimo anno ha coinvolto 300 studenti delle facoltà di Economia, Scienze Manageriali, Lingue e Letterature straniere e Scienze della Formazione dell’università D’Annunzio, i quali hanno avuto modo di ampliare la propria formazione entrando in contatto con il mondo dell’impresa, che si è trasferita nelle aule universitarie per farsi conoscere.
Una sinergia vincente quella fra mondo accademico e imprese, promossa in pieno dagli studenti che ne hanno beneficiato: «In base alle nostre indagini – ha spiegato Nicola Di Marcoberardino, vice presidente dei Giovani Industriali pescaresi – oltre il 50% dei ragazzi partecipanti si è ritenuto pienamente soddisfatto, apprezzando l’approccio volto ad integrare la teoria universitaria con la pratica».
Il progetto, in particolare, si è caratterizzato attraverso due fasi: nella prima si sono tenuti tre workshop tematici, in ambito universitario, nei quali i 300 studenti hanno studiato e approfondito i loro progetti di vita. Nella seconda, invece, i corsisti hanno partecipato a laboratori, nella sede pescarese di Confindustria, che li ha preparati ad affrontare un colloquio di selezione. Infine, alcuni studenti hanno avuto l’occasione di diventare manager per un giorno, nelle imprese partner del progetto.
Ed ora, al termine di questo percorso, i sei studenti più meritevoli svolgeranno, da Settembre a Dicembre, uno stage in altrettante aziende partner. Alberto Toccoli, Giovanna Verna, Cesare De Sanctis e Laura D’Ottavio, sono loro i primi quattro stager, fra i quali potrebbe esserci il vincitore di 1.000 euro per la realizzazione del miglior project work: «I tirocini – ha concluso Alessandro Addari, presidente dei Giovani Industriali pescaresi – sono il completamento della formazione di una persona e nel 12,3% dei casi possono trasformarsi in assunzione, ma a livello nazionale si cerca di restringere questa possibilità ed è il momento peggiore per farlo».