Ancora in cattive acque l’economia europea
«Su base annuale il prodotto interno lordo dell’Unione europea si contrarrà dello 0,3% nel 2012 e dello 0,4% nella zona euro; l’anno prossimo la crescita sarà invece dello 0,4% per l’Ue a 27 stati e solo dello 0,1%” nei 17 Paesi che adottano la moneta unica. La disoccupazione resterà molto elevata nell’Unione europea». Le previsioni economiche d’autunno, con una prospettiva temporale che arriva fino al 2014, illustrate mercoledì dal commissario Olli Rehn non fanno intravedere segnali particolarmente positivi, almeno nel breve periodo.
Illustrando così ai giornalisti presenti a Bruxelles i dati raccolti dall’Esecutivo, il Commissario agli affari economici e monetari ha parlato di “navigazione in acque ancora tempestose” per l’economia comunitaria: «È in atto – ha spiegato Rehn – un difficile processo di assestamento macroeconomico». Il commissario europeo ha sottolineato che alcuni provvedimenti, decisi su scala nazionale ed europea, stanno dando i primi effetti, benché occorrano politiche fiscali “solide”, interventi a favore dell’economia reale e dell’occupazione, rigore nei conti pubblici, riduzione dei debiti statali. Tutto questo indicando una crescita economica moderata e un rafforzamento della crescita nel 2014, anche se tra gli stati membri i processi di sviluppo saranno molto differenziati.
L’analisi economica sul quadro europeo si è quindi estesa anche all’economia mondiale: «La crescita – ha osservato il Commissario europeo agli Affari economici e monetari – del prodotto interno lordo a livello mondiale ha perso slancio, soprattutto in Giappone. Negli Stati Uniti vi sono segnali di ripresa nonostante alcuni punti di domanda sulla politica fiscale». Da qui è scaturito l’augurio al confermato presidente Obama di tornare presto al lavoro per rilanciare l’economia reale e tenere sotto controllo il bilancio federale.
In realtà, anche le economie emergenti come quelle di Cina, Brasile e India mostrano una crescita moderata per quest’anno e per il 2013, lasciando intravedere un recupero per il 2014. Parlando ancora dell’Europa, Rehn ritiene che le riforme che si stanno adottando dovrebbero portare ad un ripristino della fiducia nel corso del prossimo anno con un dato del Pil, per il 2014, dell’1,6% nell’Unione europea e dell’1,4% nella zona euro. L’inflazione, inoltre, dovrebbe rimanere intorno o al di sotto del 2%, il deficit attorno al 3,5%.
È invece previsto un aumento del debito pubblico medio che, nel 2013, dovrebbe raggiungere il 90% sul Pil, giungendo al 94% l’anno successivo per poi contrarsi gradualmente. Il commissario Rehn ha infine indicato alcune vie obbligate per la ripresa: riforme che rimuovano gli ostacoli della crescita, controllo dei conti pubblici nazionali e stimoli agli investimenti pubblici e privati.