I valori dello sport per onorare l’infanzia

Attraverso un convegno sul diritto al gioco e allo sport, dal tema “Io non vinco, tu non perdi, lealtà nella competizione sportiva senza…!!!”, il Comitato abruzzese dell’Unicef martedì pomeriggio ha celebrato la Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, indetta dall’Onu, in collaborazione con la sezione pescarese dell’Associazione Polizia di Stato.
Un appuntamento ospitato dal Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Pescara colli che, oltre a relatori di prestigio, ha accolto anche gli atleti della Pescara Calcio a 5, militanti in serie A, e gli allievi della Scuola Calcio Flacco Porto di Pescara. Quest’anno ricorre il ventitreesimo anniversario dalla redazione della Carta dei diritti, ratificata dall’Onu il 20 Novembre 1989, a sostegno di bambini e ragazzi da zero a 18 anni: «Con questo provvedimento – ha spiegato Anna Maria Cappa Monti, presidente regionale dell’Unicef, parlando ai ragazzi – da oggetti di diritto siete diventati soggetti di diritto».
Diritti, quelli dei più giovani, ma anche valori da acquisire al meglio: «Abbiamo voluto dare al convegno – ha precisato la Monti – una connotazione sportiva, avvicinandolo al mondo della scuola, perché lo sport è cultura e in esso sono sintetizzati tutti i valori della vita, come il rispetto per se stessi e per gli altri». Valori, questi, testimoniati da un ex campione e bandiera del calcio pescarese come Antonio Martorella: «Sono stato l’unico calciatore – ha ricordato l’attuale assessore provinciale al Lavoro – ad aver segnato in tutti i campionati italiani, dalla terza categoria alla serie A, laureandomi in Economia e Commercio. Ragazzi, se nella vita vi darete le giuste priorità raggiungerete i vostri obiettivi».
Obiettivi da raggiungere con impegno e senza barare: «Nelle competizioni sportive – ha sottolineato Giuseppe Capua, presidente della Commissione Antidoping della Figc – c’è ancora chi pensa di migliorare i propri risultati ricorrendo a farmaci che peggiorano solo la salute, nonostante i controlli sofisticati». Controlli imposti da norme severe: «Il doping non va bene – ha sottolineato Nicola Trifuoggi, ex Procuratore della Repubblica di Pescara – ed è una regola che va rispettata con o senza sanzioni, perché lede la vita».