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Economia sociale: piano anti-crisi dei vescovi europei

Per i vescovi della Comece si potrebbe superare la crisi con un’economia che favorisca la competizione, tutelando i più deboli

mons. Gianni Ambrosio, vice presidente Comece

Studiare un modello europeo di economia sociale di mercato. È questa la sfida che le Chiese cristiane d’Europa hanno lanciato per uscire dallo stato di crisi. Un obiettivo, quest’ultimo, emerso al seminario di dialogo svoltosi lo scorso venerdì a Bruxelles, organizzato dalla Comece, la Commissione degli episcopati della Comunità europea, dalla Kek, la Conferenza delle Chiese europee, insieme al Bepa, l’Ufficio europeo dei consiglieri della Comunità europea: «L‘attuale crisi nell’Eurozona, le debolezze strutturali e gli squilibri nell‘Unione europea – si legge nel comunicato diffuso oggi – sottolineano l‘urgente necessità di aprire in Europa un dibattito sul modello europeo di una “Economia sociale di mercato”, così che gli Stati membri dell‘Unione Europea possono sopravvivere alla sfida della competizione globale e al tempo stesso essere in grado di continuare ad offrire un’efficace protezione sociale ai più vulnerabili».

Aprendo i lavori monsignor Gianni Ambrosio, vice presidente della Comece, ha evidenziato come la nozione di economia sociale di mercato sia una delle chiavi per riconquistare la fiducia dei cittadini verso il progetto europeo: « È altrettanto necessario – ha precisato il vescovo – valorizzare innanzitutto il valore della gratuità, non solo nel contesto dell’attività economica, ma anche nel settore sociale e politico».

Stefan Lunte, consigliere Comece

Anche secondo Stefan Lunte, consigliere per le politiche sociali della Comece, il tema dell’economia sociale di mercato si impone anche come un motivo per future collaborazioni ecumeniche a livello europeo: «Seguendo i quattro percorsi di un’economia che sia solidale, competitiva, sociale ed ecologica – ha spiegato Lunte – le Chiese potrebbero portare avanti una riflessione comune nel senso di un ecumenismo pratico. La sola condizione per cui una tale collaborazione possa essere feconda è di condividere, come punto di partenza, la volontà di non riformulare le vecchie ricette, ma di sottoporre il concetto dell’economia sociale di mercato alla prova della mondializzazione, tenendo conto dello sviluppo economico dei paesi in transizione, a cominciare dalla Cina. Benedetto XVI ci ha incoraggiati a cercare un nuovo modello economico nel suo messaggio per la pace 2013, appena pubblicato».

Lo stesso Lunte, infine, ha ricordato che per la Commissione europea sarebbe importante concentrare la propria azione e comunicazione ancor di più sotto il concetto di economia sociale e di mercato, in quanto esso è molto più di un modello sociale, come ha ribadito di recente il presidente Barroso, inglobando un insieme di elementi e cercando di mantenere l’equilibrio tra i diversi aspetti.

About Davide De Amicis (4358 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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