Indulgenza plenaria per la Giornata del Malato
«Il dono delle indulgenze a quanti, veramente pentiti e stimolati dalla carità, sull’esempio del Buon Samaritano, con spirito di fede e con animo misericordioso, pongano se stessi a servizio dei fratelli sofferenti e, se a loro volta malati, sopportino i dolori e le avversità della vita, innalzando con umile fiducia l’anima a Dio e offrendo aperta testimonianza di fede attraverso la via del Vangelo della sofferenza».
A concederle sarà il Papa, in occasione della prossima Giornata mondiale del malato che si celebrerà dal 7 all’11 Febbraio sul tema “Và e anche tu fa lo stesso”. A tal proposito, l’esempio prescelto da Benedetto XVI è quello del Buon Samaritano, che insegna a fare del bene a chi soffre e fare del bene con la propria sofferenza, come si legge nella “Salvifici doloris”. A conclusione della Giornata, si legge nel decreto diffuso ieri dalla penitenzieria apostolica e firmato dal penitenziere maggiore, cardinale Monteiro De Castro, e dal reggente, monsignor Krzysztof Nykiel, monsignor Zygmunt Zimoski, presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, inviato speciale del Papa, presiederà nel Santuario Mariano di Altötting, della diocesi di Passau, una solenne concelebrazione eucaristica con l’amministrazione del sacramento dell’Unzione degli Infermi.
Così, in vista dell’appuntamento particolarmente solenne di quest’anno, Benedetto XVI concederà l’indulgenza plenaria a quei fedeli che, come precisa il decreto di indizione, con animo veramente pentito e contrito, dal 7 all’11 Febbraio parteciperanno devotamente a una cerimonia celebrata per impetrare da Dio i propositi della Giornata mondiale del malato e reciteranno il Padre Nostro, il Credo e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria. L’indulgenza plenaria sarà quindi estesa anche ai fedeli che negli ospedali pubblici o in qualsiasi casa privata assistono caritatevolmente, come il Buon Samaritano, gli ammalati e, a motivo del loro servizio, non possono partecipare alle funzioni, se in quei giorni presteranno presteranno generosamente almeno per qualche ora la loro caritatevole assistenza come se lo facessero allo stesso Cristo Signore.
I fedeli, puntualizza ancora il decreto, che per malattia, per età avanzata o per altra simile ragione sono impediti dal prendere parte alla cerimonia, otterranno l’indulgenza plenaria purché, avendo l’animo distaccato da qualsiasi peccato e proponendosi di adempiere non appena possibile le solite condizioni, partecipino spiritualmente alle sacre funzioni, attraverso la tv e la radio, offrendo a Dio le loro sofferenze fisiche e spirituali. Sarà parziale, infine, l’indulgenza per tutti quei fedeli ogniqualvolta rivolgeranno a Dio misericordioso, con cuore contrito, nei giorni previsti, devote preghiere in aiuto degli infermi nello spirito del corrente Anno della fede.