“La misericordia di Dio dà vita all’uomo”
![Papa Francesco-Angelus](https://www.laporzione.it/wp-content/uploads/2013/06/Angelus-Papa-Francesco.jpg)
«Il mese di giugno è tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù, massima espressione umana dell’amore divino. Proprio venerdì scorso, infatti, abbiamo celebrato la solennità del Cuore di Cristo, e questa festa dà l’intonazione a tutto il mese». Lo ha ricordato ieri mattina Papa Francesco, prima di guidare la recita dell’Angelus con i tanti fedeli giunti in piazza San Pietro: «La pietà popolare – ha sottolineato il Papa – valorizza molto i simboli, e il Cuore di Gesù è il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio, ma non è un simbolo immaginario, è un simbolo reale, che rappresenta il centro, la fonte da cui è sgorgata la salvezza per l’umanità intera».
Nei Vangeli, infatti, si trovano diversi riferimenti al Cuore di Gesù e, in particolar modo, è fondamentale il racconto della morte di Cristo secondo Giovanni: «Questo evangelista infatti – ha chiarito il Santo Padre – testimonia ciò che ha veduto sul Calvario, cioè che un soldato, quando Gesù era già morto, gli colpì il fianco con la lancia e da quella ferita uscirono sangue ed acqua. Giovanni riconobbe in quel segno, apparentemente casuale, il compimento delle profezie: dal cuore di Gesù, Agnello immolato sulla croce, scaturisce per tutti gli uomini il perdono e la vita. Ma, la misericordia di Gesù non è solo sentimento, anzi, è una forza che dà vita, che risuscita l’uomo!».
Commentando poi l’episodio evangelico della vedova di Nain, a cui è morto il suo unico figlio, il Papa ha rimarcato: «Lo sguardo di Gesù – ha concluso il Pontefice – si fissa subito sulla madre in pianto, tanto che l’evangelista Luca dice: “Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei”. Questa compassione è l’amore di Dio per l’uomo, è la misericordia, cioè l’atteggiamento di Dio a contatto con la miseria umana, con la nostra indigenza, la nostra sofferenza, la nostra angoscia. Il termine biblico “compassione” richiama le viscere materne: la madre, infatti, prova una reazione tutta sua di fronte al dolore dei figli. Così ci ama Dio, dice la Scrittura.
E il frutto di questo amore è la vita! Gesù disse alla vedova di Nain: “Non piangere!” e poi chiamò il ragazzo morto e lo risvegliò come da un sonno. Pensiamo questo, è bello: la misericordia di Dio dà vita all’uomo, lo risuscita dalla morte. Il Signore ci guarda sempre con misericordia, ci attende con misericordia. Non abbiamo timore di avvicinarci a Lui! Ha un cuore misericordioso! Se gli mostriamo le nostre ferite interiori, i nostri peccati, Egli sempre ci perdona. È pura misericordia! Andiamo da Gesù». Papa Francesco ha infine invitato tutti a rivolgersi alla Vergine Maria, perché ci aiuti ad essere miti, umili e misericordiosi con i nostri fratelli».