“Il mondo in un giorno”… alla Festa dei Popoli
Si è rinnovato ieri, nello scenario offerto dal parco pescarese di Villa Sabucchi, l’appuntamento con la quarta edizione della Festa dei Popoli dal tema “Il mondo in un giorno”, organizzata dalla Caritas diocesana di Pescara con il patrocinio dell’amministrazione comunale e in collaborazione con le associazioni culturali di 22 Paesi di tutto il mondo presenti a Pescara, Brasile, Bolivia, Bulgaria, Burundi, Cina, Colombia, Costa D’Avorio, Cuba, Ecuador, Egitto, Filippine, Marocco, Mongolia, Nicaragua, Nigeria, Perù, Santo Domingo, Romania, Senegal, Tunisia, Ucraina e Venezuela: «Continuiamo – ha spiegato don Marco Pagniello, direttore della Caritas pescarese – a gettare quel seme di una nuova cultura che parte dall’accoglienza reciproca, per noi che ormai viviamo in una città multiculturale».
La kermesse si è avviata con l’apertura degli stand espositivi dei quattro continenti, Europa, Africa, Asia e Americhe, che hanno esposto i prodotti tipici della loro terra e della loro cultura: «Abbiamo mostrato i nostri prodotti – ha raccontato Karen Batista, mediatrice culturale brasiliana -, tra i quali i nostri costumi tipici. Qui a Pescara i brasiliani sono tanti e sono bene integrati. Abbiamo in comune anche qualche parola del vostro dialetto, tipo “maccarun” che anche in portoghese vuol dire spaghetti».
E non è mancato anche uno spazio di approfondimento, grazie alla tavola rotonda sul tema “Volontariato, solidarietà internazionale e giovani”: «È inutile ricordare – ha sottolineato Maria Grazia Palusci, assessore al Volontariato del Comune di Pescara – che il farsi prossimi è la scelta che ognuno di noi può fare sotto diverse forme. Dare del proprio tempo per qualcosa di giusto e utile, è sicuramente un acquisire e un dare. È un dono reciproco».
Anche il pranzo è stato più che mai multietnico, con il ristorante “Pappa-mondo” che sfornato sei pietanze internazionali, come il “Cous cous” senegalese, i “buuz” mongoli e cinesi (ravioli al vapore, ndr), i “mici con mostarda rumeni” (salsiccette di maiale, ndr), l’”insalata olivier” ucraina (insalata russa, ndr), gli “arroz con leche” (riso con latte, ndr) e il “moro de guandules con coco e platano frito” (riso con legumi, cocco e platano fritto, ndr).
Nel pomeriggio, invece, l’attenzione è stata riservata interamente ai laboratori interculturali, stage di danza africana, danza del ventre, consumo critico e treccine senegalesi, seguiti dalla preghiera ecumenica, la sfilata dei popoli e lo show serale conclusivo condotto da Arianna Ciampoli e Federico Perrotta: «Con questa festa – ha concluso Valeria Pellicciaro, responsabile dell’ufficio Mondialità della Caritas pescarese – abbiamo voluto dimostrare che viviamo tutti nello stesso “recinto”. Non ci sono dei recinti che delimitano i vari continenti, ma il recinto è grande e comprende tutti quanti che devono avere gli occhi e le braccia aperte verso l’accoglienza dello straniero».