Più sicurezza per non morire… di lavoro

Erano oltre 500 gli aderenti Anmil, l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, intervenuti ieri a Pescara, arrivando da tutto il territorio provinciale, per prendere parte alla Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro giunta alla sua sessantatreesima edizione, nel settantesimo anniversario della fondazione dell’Anmil avvenuta il 19 settembre 1943.
L’intera manifestazione si è svolta sullo sfondo del tema “Il lavoro nasce dai sogni… non lasciamo che diventi un incubo”, proprio in virtù dell’impegno nella salvaguardia della sicurezza sul posto di lavoro da realizzare attraverso un lavoro di prevenzione che coinvolga dapprima le giovani generazioni: «È basilare – spiega Claudio Ciampagna, presidente di Anmil Pescara – informare i ragazzi fin dalle scuole elementari, come noi facciamo attraverso il progetto Icaro, affinché capiscono quali siano i rischi che si corrono sul lavoro. Del resto i dati pescaresi pur non essendo drammatici come altrove, andando dai 37 infortuni mortali registrati nel 2007 ai 25 del 2012, restano comunque significativi».
La giornata Anmil si è aperta con la Santa Messa celebrata, presso la chiesa del Cuore Immacolato di Maria in via Vespucci, da don Emilio Lonzi: «Chiunque lavora – osserva il parroco del Cuore Immacolato, durante l’omelia – partecipa all’opera di Dio, anche con i rischi dell’invalidità e della vita. Ma il Vangelo di oggi (ieri, ndr) ha parlato di un lebbroso che è guarito e non ha pensato solo alla sua guarigione, ma anche a tornare a dar gloria a Dio e il Signore gli ha dato la salvezza. È quindi importante la salute, ma più importante ancora è la salvezza. E allora bisogna lavorare non solo in funzione del guadagno, per la quotidianità, ma anche in funzione dell’eternità proprio collaborando con Dio per trovare, alla fine della propria vita, il merito di stare in Paradiso nella gloria di Dio».
Al termine, i partecipanti hanno formato un lungo corteo che, attraversando via Vespucci, viale Marconi e Corso Vittorio Emanuele, è giunto in piazza Italia per deporre una corona di fiori al monumento dedicato ai morti sul lavoro in presenza delle autorità civili, l’assessore regionale Carlo Masci, il presidente della Provincia Guerino Testa, l’assessore comunale Guido Cerolini Forlini, il sindaco di Turrivalignani Luigi Canzano e il dirigente della sezione pescarese dell’Inail Paola Durastante, che hanno poi raggiunto il Teatro Sant’Andrea per un confronto sul tema: «Oggi – ammonisce l’assessore regionale Carlo Masci – occorre prestare la massima attenzione a chi subisce danni sul lavoro. Le leggi sulle indennità sono ferme al 1965 e vanno aggiornate in modo che l’importo erogato non sia troppo basso per chi ha donato la vita, o una parte del suo corpo, per il progresso della società».
Ma un ulteriore problema è rappresentato dalla percezione che la sicurezza sul lavoro, purtroppo, diminuisca in proporzione all’inasprirsi della crisi: «Non vorrei che la crisi – avverte il presidente della Provincia Guerino Testa – divenisse un’alleata degli infortuni, perché se c’è crisi c’è meno lavoro e così ci sono anche meno investimenti sulla sicurezza». Al termine dell’evento, sono stati consegnati anche i brevetti e i distintivi d’onore ai nuovi e ai grandi invalidi del lavoro: Valentino Taglieri, Palmerino Di Berardino, Nicola Di Michele, Zopito Seccamonte, Marco Giampietro, Umberto Pescatore, Domenico De Dominicis, Delfico Gabriele De Filippis, Sandro Carminelli, Adriano Cecamore e Umberto De Leonardis.