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La tratta di persone dilaga anche in Abruzzo

E’ emerso ieri dalla presentazione del Rapporto nazionale “Punto e a capo sulla tratta”, svoltasi a Montesilvano

Il tavolo dei relatori

Oliviero Forti, Caritas italiana

Sfruttamento sessuale in strada, accattonaggio forzato, sfruttamento lavorativo in agricoltura, nella pastorizia e nell’edilizia, ma anche di colf e badanti all’interno delle mura domestiche. Sono questi i drammatici fenomeni, vecchi e nuovi, di tratta e sfruttamento delle persone umane fotografati, anche in Abruzzo, da “Punto e a capo sulla tratta”: il primo rapporto di ricerca nazionale sulla tratta e il grave sfruttamento realizzato da Caritas italiana e dal Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza, in collaborazione con il Gruppo Abele e l’associazione On the Road, presentato ieri presso Palazzo Baldoni a Montesilvano: «Questo rapporto – introduce – Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio Immigrazione di Caritas italiana – vuole essere un primo passo per creare una coalizione tra soggetti pubblici ed istituzioni fare delle proposte concrete di risoluzione dei fenomeni. Proprio da Pescara, vogliamo partire per fare il punto della situazione sullo sfruttamento e fare un confronto sul fenomeno».

Vincenzo Castelli, presidente dell'associazione On the Road

Le vittime di questi episodi, su tutti la prostituzione, sono soprattutto giovani donne, di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, provenienti specialmente da Nigeria e Romania mentre sono in aumento gli arrivi da Albania, Brasile, Cina e Marocco: «Nella nostra regione – spiega Vincenzo Castelli, presidente dell’associazione On the Road – lo sfruttamento sessuale avviene più che altro sul litorale costiero teramano e pescarese, come nel caso di Silvi e Montesilvano, in strada e indoor, attraverso le case al mare sfitte da ottobre a marzo». Un’altra piaga devastante è poi quella dello sfruttamento di persone nel lavoro agricolo, nella valle del Fucino e nell’aquilano, ma anche nel caso di colf e badanti: «Sono storie di persone – sottolinea Castelli – giunte da Paesi terzi con l’illusione di avere una vita migliore ed un contratto di lavoro che non arriverà mai, essendo invece costretti al lavoro forzato pena la sopportazione di violenze e ritorsioni».

È dunque uno scenario preoccupante, quello rilevato anche in Abruzzo dal Rapporto nazionale, sul quale l’associazione On the Road e la Caritas diocesana di Pescara operano in prima linea: «Questi due enti – precisa il presidente di On the Road – sono gli unici ad operare in regione, ad esempio, intercettando le ragazze per strada, prestando loro un accompagnamento sanitario, proponendo un eventuale presa in carico, nella nostre comunità di accoglienza nel pescarese e nel teramano, ed un percorso di formazione professionale. Tutto questo, però, con risorse limitate vista la totale assenza della Regione Abruzzo».

Eleoora Lucci, sportello accoglienza Gruppo Abele

 

Eppure, nonostante la scarsità di fondi, la rete assistenziale delle associazioni funziona adeguatamente, riuscendo a captare problematiche ed esigenze delle persone sfruttate: «Le donne che accogliamo – racconta Eleonora Lucci, responsabile dello sportello di accoglienza del Gruppo Abele di Torino e del numero verde nazionale di assistenza 800 290 290raccontano la loro storia di persone fragili e indifese che, inizialmente, fanno fatica a realizzare quanto gli è accaduto e poi raccontano il fenomeno della tratta, così come i problemi personali ad esso legati. Raccontano il loro impatto con l’Italia, dove arrivano disorientate, confuse e senza conoscere la lingua. Successivamente, le persone irregolari chiedono i documenti per restare in Italia, lavorare, essere riconosciute come persone, trovare una casa e riscattare la propria vita».

Valeria Pellicciaro, coordinatrice Progetto Agar

 

Ma anche nell’arcidiocesi di Pescara-Penne, esiste un progetto recentemente attivato per venire in contro alle donne vittime dello sfruttamento sessuale e della prostituzione: «Il progetto diocesano Agar – illustra la coordinatrice Valeria Pellicciaroci consente di assistere in apposite strutture d’accoglienza tutte le ragazze, con sospetto di aver subito sfruttamento sessuale, aventi inoltrato richiesta di asilo. In questo momento, presso la nostra struttura del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati di Pescara, stiamo ospitando tre donne di cui due con bambino: una albanese, una nigeriana ed una senegalese. Ma oltre all’accoglienza i nostri operatori, insieme a quelli dell’associazione On the Road, formando delle unità di strada che settimanalmente girano il lungomare, da Francavilla a Silvi, incontrando le ragazze per chiedere come stanno e fornire loro tutti i servizi di cui necessitino, soprattutto nel caso manifestassero la volontà di abbandonare la strada e cambiare vita. In questi casi, si può beneficare dei termini dell’articolo 18 per effettuare una richiesta di permesso di soggiorno, per restare in Italia, ed accedere alle nostre strutture di accoglienza. E non ultimo, conduciamo un servizio di Empowerment territoriale per portare a conoscenza del fenomeno anche le altre associazioni e le forze dell’ordine, organizzando riunioni e focus group».

L'arcivescovo Valentinetti, presente fra il pubblico

 

Ma il problema della tratta, è comunque una questione culturale: «Molte volte – ha osservato don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana – i clienti delle prostitute sono quelli che ci ritroviamo a messa la domenica. È questo, dunque, un problema reale che richiede una presa di coscienza. Così, l’incontro di questa sera voleva essere l’inizio di un percorso perché quanto ci siamo finora detti, possa diventare patrimonio di tutti». Un percorso, questo, in cui tutta l’arcidiocesi di Pescara-Penne crede fermamente: «Questo – conclude l’arcivescovo monsignor Tommaso Valentinettiha voluto essere il compimento di un momento di riflessione a cui tenevamo molto, per tornare ad acquisire il concetto di dignità della persona da ricercare nella realtà in cui ci troviamo».

About Davide De Amicis (4358 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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1 Comment on La tratta di persone dilaga anche in Abruzzo

  1. essere assunti dal comune è una pretesa assurda penso che il volontariato e volontariato non lavoro

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