“Il sole della speranza tornerà a brillare su L’Aquila”
Alle ore 3,32 di oggi, 6 aprile, il silenzio della notte aquilana si è rotto dai 309 ritocchi della campana della chiesa delle “Anime sante”. Quel suono mesto e, al tempo stesso austero e solenne, ha ricordato le vittime del catastrofico terremoto che ha colpito L’Aquila cinque anni fa».
Lo ha scritto monsignor Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, nel messaggio indirizzato alla città che è stato pubblicato a cinque anni dal sisma: «La voce di quella campana – osserva il presule – ha un valore non solo commemorativo, ma anche esistenziale, perché richiama volti ed evoca storie, che non sono state ingoiate dal nulla, ma restano vive e presenti, perché l’amore non muore. Il Vangelo ce lo insegna: tutto ciò che è sigillato dal vero, dal bene e dal bello non passa, ma resta per sempre.
Per questo la memoria di quella tragedia che rimane indelebilmente impressa nella mente e nel cuore di chi l’ha vissuta, non può limitarsi a rivisitare il passato e a scandagliare, con nostalgia, i sentimenti più cari, ma deve vigorosamente proiettarsi verso il presente e aiutare a progettare il futuro: perché dal sacrificio e dal dolore di tanti fiorisca rigogliosa la Vita. La popolazione aquilana – ricorda monsignor Petrocchi – profondamente radicata nella sua millenaria tradizione cristiana, salda nella sua robusta tempra etica e coraggiosa nella sua collaudata coscienza civica, ha affrontato con indomita fierezza la tragedia del sisma e si è rialzata subito in piedi per affrontare, a testa alta e al cospetto del mondo, l’immane sfida della ricostruzione. Sono convinto che se saprà mobilitare le sue migliori risorse, facendole operare in una concorde sinergia – auspica l’arcivescovo de L’Aquila – e la nostra gente riuscirà a riaprire le strade maestre che conducono ad un futuro sereno, solidale e promettente: per tutti e per ciascuno».
Infine, l’arcivescovo ha indirizzato i suoi auguri alla sua popolazione aquilana ricordando che, dietro le nubi oscure, calate sulla città, si intravedono già i bagliori di una nuova alba. Annunciano che il sole della speranza tornerà a brillare sul cielo di L’Aquila: «La Pasqua del Signore – conclude monsignor Giuseppe Petrocchi – ci dona la certezza che Dio ha l’ultima parola: dobbiamo sapergli dire il nostro “sì”, perché vinca la Vita!».