L’arcivescovo Valentinetti premia le aziende solidali
Al termine del primo anno di collaborazione, ieri, è stato l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti a consegnare, presso il mercato di Campagna amica di via Paolucci, attestati di ringraziamento e vetrofanie (loghi di riconoscimento) a tutte le aziende agroalimentari pescaresi che hanno preso parte alla task force di solidarietà, promossa dalla Caritas diocesana e sottoscritta da Coldiretti, nata con l’intento di raccogliere prodotto alimentari a favore dei meno abbienti: «Su tutti – spiega David Falcinelli, coordinatore regionale di Campagna amica – hanno partecipato una decina di frantoi alla task force, raccogliendo l’olio d’oliva nella stagione appena terminata. Sono poi state diverse anche le giornate in cui, presso questo mercato, abbiamo donato diversi pacchi viveri alle famiglie in difficoltà».
Ma la consegna dei loghi che renderanno più facilmente riconoscibile l’azienda aderente è solo l’inizio di un progetto molto più ampio, che consentirà di intervenire su tre fronti. Innanzi tutto, garantendo alle famiglie bisognose l’accesso ai campi, al termine della stagione di raccolta, in modo da consentire loro di cogliere quanto lasciato dai produttori. Successivamente, favorendo l’accesso dei disoccupati presso le aziende agricole nelle stagioni di raccolta. Infine i volontari Caritas, ogni sabato pomeriggio, visiteranno il mercato di via Paolucci per reperire gli avanzi della settimana. Iniziative, queste ultime, sposate dai vertici di Coldiretti: «Credo che sia doveroso – sottolinea Alberto Bertinelli, direttore di Coldiretti Abruzzo -, da parte delle aziende, non gettare nel cestino un cibo prezioso ed utile agli altri».
Del resto, attualmente, gli alimenti a disposizione degli enti caritatevoli scarseggia sempre più e ciò desta molta preoccupazione: «Il Banco Alimentare – ricorda l’arcivescovo Valentinetti -, che fino ad ora ha assicurato la distribuzione del cibo in modo capillare tra Caritas e gli altri enti interessati, non potrà più utilizzare la quantità di cibo proveniente dal mercato europeo. Tutto questo, a causa di una convenzione che il Governo italiano non ha ancora rinnovato. Così, un attesa che lo faccia, avere a disposizione una possibilità di raccogliere del cibo che non vada perduto, pur essendo una goccia nel mare, rappresenta un’opportunità importante».