“Nel lavoro c’è un conflitto latente fra generazioni”
«Gli over 50 anni in Italia sono 24,5 milioni. Tra loro gli occupati sono poco più di un quarto, quasi 6,7 milioni, di cui gli uomini superano di poco i 4 milioni e le donne raggiungono i 2,6 milioni». È questo uno dei dati che ha fatto da sfondo all’incontro svoltosi mercoledì a cura del Censis, a Roma, sul tema “Il vuoto della generazione adulta”, all’interno dell’annuale appuntamento di riflessione di giugno “Un mese di sociale”, giunto alla XXVI edizione, dedicato quest’anno al tema “I vuoti che crescono”: «I disoccupati over 50 – denota il Censis – hanno raggiunto le 438 mila unità, con un aumento rispetto al 2008 di 261 mila persone in termini assoluti e del 146% in termini relativi (in soli dodici mesi l’area della disoccupazione ha visto un incremento di 64mila unità: +17,2% tra il 2012 e il 2013). E i disoccupati di lunga durata ultracinquantenni sono quasi triplicati negli ultimi sei anni, passando da 93 mila a 269 mila (+189%)».
Dati, questi, che indicano come tra gli aspetti più negativi di questa crisi, vi sia il conflitto latente fra le generazioni sul mercato del lavoro: «Avere un impiego – concludono gli studiosi del Censis – non è mai stato così difficile, soprattutto per i giovani. Ma si è ridotto l’orizzonte di opportunità anche per le persone più avanti nell’età, a partire da chi ha oggi 50 anni. Per molti di loro è scattata la ricerca affannosa del mantenimento dei livelli di benessere raggiunti e comportamenti conservativi, che alimentano un egoismo difensivo».