Al Nostra Signora alunni performers in viaggio alla tenda di Abramo e Sara
"Si è trattato - spiega Beniamino Cardines, regista e direttore artistico dell’installazione - di creare un ponte, un collegamento con le nuove pratiche espressive multimediali dell’arte contemporanea, che davvero non conosce più confini di grammatiche e codici, linguaggi contemporanei che i bambini devono imparare a conoscere e fruire perché rappresentano l’evoluzione della creatività e la comunicazione culturale di domani"
Gli alunni delle classi 3 A e 3 B della scuola primaria dell’Istituto Nostra Signora di Pescara, dopo 3 mesi di laboratorio intensivo, mercoledì 27, giovedì 28 e venerdì 29 maggio scorsi sono divenuti i performers di “direzioneTenda”: un percorso installativo che ha accompagnato tre viaggiatori per volta verso la tenda di Abramo e Sara. Si è trattato di un progetto-laboratorio, sulle arti visive contemporanee e sulla performance, che ha preso spunto dal brano biblico tratto dal capitolo 18 della Genesi (versetti 1-15).
I bambini sono dunque stati stimolati in più direzioni creative e avvicinati alla totalità dei linguaggi espressivi verbali e non, figurativi e concettuali, e dalle loro idee è nata la drammaturgia dell’azione performatica creata all’interno di una installazione visiva, concepita come un percorso circolare a spirale (di oltre dieci metri di diametro).
Al centro dell’Auditorium dell’Istituto Nostra Signora, che ha ospitato l’installazione, vi era quindi una tenda – appunto direzioneTenda – quella di Abramo e Sara, e dentro un bambino-Abramo-performer pronto ad accogliere in casa sua chi arriverà alla fine del deserto.
Così, a turno, tre viaggiatori-pellegrini per volta hanno iniziato il percorso e, insieme, seguendo le indicazioni dei bambini-performers e gli stimoli visivi che troveranno per strada, hanno cercato di giungere alla tenda, presso la quale sono stati accolti con un gesto simbolico che sottolinea il senso di tutto il percorso, dando una forte motivazione esistenziale al loro essere viaggiatori biblici.
Insomma, si parla di una direzione, di un percorso per accogliere l’altro e lasciarsi accogliere dall’altro: «Si è trattato – spiega Beniamino Cardines, regista e direttore artistico dell’installazione – di creare un ponte, un collegamento con le nuove pratiche espressive multimediali dell’arte contemporanea, che davvero non conosce più confini di grammatiche e codici, linguaggi contemporanei che i bambini devono imparare a conoscere e fruire perché rappresentano l’evoluzione della creatività e la comunicazione culturale di domani».
L’evento, tra l’altro, è stato prodotto dall’associazione internazionale Odns Italia (Organizzazione di nuove solidarietà): «La pedagogia dell’altro – sottolinea Lucia Coia, presidente di Odns Italia – opera una pressante richiesta di giustizia ed un profondo impegno di reciproca umanizzazione. L’altro ci interpella, ci induce a prendere posizione, ad uscire dall’indifferenza, ci cambia, ci educa».