“Non cediamo ai progetti di morte, il Signore ci dà capacità di andare avanti”
"Dobbiamo andare avanti - esorta monsignor Valentinetti - pregando per quelli che sono morti, ma anche perché il Signore faccia cadere le armi dalle mani dei violenti affinché loro possano sperimentare prematuramente il giudizio di Dio. E quando noi consegniamo il giudizio nelle mani di Dio, state pur certi che Dio, prima o poi, farà giudizio"

«Siamo parecchio tristi per quello che è successo a Parigi l’altra notte, ma noi non possiamo cedere ai progetti di morte, non possiamo cedere ai progetti di ricatto e indignazione».
Lo ha affermato ieri sera l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, pronunciando l’omelia in occasione della Santa messa di conferimento del mandato ai catechisti e agli educatori giunti nella chiesa pescarese dello Spirito Santo da ogni parrocchia diocesana: «Noi – esorta il presule – dobbiamo sostenere fortemente che il Signore ci ha dato la sua vita, il suo amore, e ci ha dato la capacità di andare avanti nonostante tutto e al di là di tutto».
Un invito, quello rivolto dell’arcivescovo Valentinetti a tutti i fedeli pescaresi, che si accompagna alla richiesta di preghiera: «Dobbiamo andare avanti – ribadisce – pregando per quelli che sono morti, ma anche perché il Signore faccia cadere le armi dalle mani dei violenti affinché loro possano sperimentare prematuramente il giudizio di Dio. E quando noi consegniamo il giudizio nelle mani di Dio, state pur certi che Dio, prima o poi, farà giudizio».
Quindi, monsignor Valentinetti ha ricordato e citato le parole pronunciate da Papa Francesco nell’Angelus di ieri: «Ci dispiaciamo di tutto questo – aggiunge l’arcivescovo -, ma come ha detto il Papa “Chi in nome di Dio commette azioni disdicevoli e di morte, è degno solo di esecrazione e di condanna perché si può solo amare ed essere felici”».
Da qui l’invito finale rivolto dal presule alla comunità diocesana: «Portate la felicità del Cristo nella gloria nelle vostre parrocchie, tra la vostra gente e tra i vostri parroci».