Violenza contro le donne: “Crimini atroci nelle zone di conflitto”
"Sono davvero preoccupato - precisa Ban Ki-moon - per la difficoltà di donne e ragazze che vivono in condizioni di conflitto armato, che soffrono varie forme di violenza, aggressione sessuale, sfruttamento e traffico sessuale. Gli estremisti violenti stanno traviando gli insegnamenti religiosi per giustificare il soggiogamento di massa e l’abuso delle donne"
«I crimini atroci commessi contro le donne e le ragazze nelle zone di conflitto, insieme agli abusi domestici in tutti i Paesi, costituiscono una seria minaccia per il progresso».
Lo ha affermato oggi il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, nel suo messaggio sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: «Sono davvero preoccupato – precisa il segretario generale Onu – per la difficoltà di donne e ragazze che vivono in condizioni di conflitto armato, che soffrono varie forme di violenza, aggressione sessuale, sfruttamento e traffico sessuale. Gli estremisti violenti stanno traviando gli insegnamenti religiosi per giustificare il soggiogamento di massa e l’abuso delle donne. Questi non sono degli atti di violenza casuali, o la conseguenza negativa e incidentale della guerra, piuttosto rappresentano degli sforzi sistematici per negare alle donne le loro libertà e il controllo del proprio corpo. Poiché il mondo cerca di contrastare e prevenire la violenza dell’estremismo, la protezione e l’emancipazione delle donne e delle ragazze deve essere una considerazione chiave».
Ban Ki-Moon ricorda che circa metà dei 60 milioni di persone migranti dislocate nei vari Paesi del mondo sono donne: «Molte – sottolinea – scappano dalla guerra e la violenza, venendo spesso sfruttate da dei trafficanti senza scrupoli e soffrono frequentemente la discriminazione di genere e la xenofobia nei Paesi ospitanti».
Rammentando, inoltre, tra le violenze contro le donne il femminicidio, l’aggressione sessuale, la mutilazione degli organi genitali femminili, i matrimoni precoci e la violenza virtuale, Ban Ki-Moon ha rivolto un appello: «Uniamo le nostre forze – conclude – per porre fine a questo crimine, per promuovere la piena uguaglianza di genere e per realizzare un mondo dove donne e ragazze godono della sicurezza che meritano, per il bene di tutta l’umanità».