“La corruzione è come lo zucchero, ci piace, ma poi finiamo diabetici”
"La corruzione - spiega Papa Francesco - non è un cammino di vita, è un cammino di morte. Se non vuoi corruzione nella tua vita, nella tua patria, comincia tu! Se non cominci tu, non comincia il tuo vicino"
«La corruzione non è un cammino di vita, è un cammino di morte. Se non vuoi corruzione nella tua vita, nella tua patria, comincia tu! Se non cominci tu, non comincia il tuo vicino».
Questo il monito del Papa ai giovani incontrati questa mattina allo stadio Karasani di Nairobi nel suo terzo e ultimo giorno in Kenya. Parlando interamente a braccio, Francesco ha spiegato: «Ogni volta che accettiamo una tangente, una bustarella, e la mettiamo in tasca, distruggiamo il nostro cuore, la nostra personalità la nostra patria».
Da qui il suo appello: «Per favore – esorta il Pontefice -, non prendete gusto a questo zucchero che si chiama corruzione e non investe solo politica e istituzioni. Anche in Vaticano, ci sono casi di corruzione. La corruzione è dolce come lo zucchero, ci piace, è facile e poi finiamo male. E così noi finiamo diabetici o il nostro Paese finisce per ammalarsi di diabete».
A tal proposito, Papa Bergoglio ha citato l’esempio di un uomo corrotto che, una volta morto, non ha potuto portare con sé il denaro rubato: «Quello che voi rubate con la corruzione – ricorda il Santo Padre – rimane qui, ma la corruzione lascia conseguenze nel cuore di tanti uomini e donne feriti per i tuoi esempi di corruzione. Rimane nella mancanza di bene che avresti potuto fare e non hai fatto. Rimane nei bambini malati o affamati perché il denaro della tua corruzione era per loro».