“I vescovi sono compatti nel sostenere la famiglia nella sua unicità”
"È bene ricordare - ribadisce il cardinale Bagnasco - che i Padri costituenti ci hanno consegnato un tesoro preciso, che tutti dobbiamo apprezzare e custodire come il patrimonio più caro e prezioso, coscienti che, come ha detto il Papa, non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione"
«I vescovi sono uniti e compatti nel condividere le difficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la bellezza, la centralità e l’unicità: insinuare contrapposizioni e divisioni significa non amare né la Chiesa né la famiglia».
Lo ha puntualizzato nel pomeriggio il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, nella prolusione con cui ha aperto oggi pomeriggio il Consiglio episcopale permanente: «Costituiti messaggeri e araldi del Vangelo della famiglia e del matrimonio – afferma il cardinale – non solo crediamo che la famiglia è “la Carta costituzionale della Chiesa”, ma anche sogniamo un Paese a dimensione familiare, dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i diritti di ciascuno vengano garantiti su piani diversi secondo giustizia. La giustizia, infatti, è vivere nella verità, riconoscendo le differenti situazioni per quello che sono, e sapendo che – come ha ribadito il Santo Padre – “quanti vivono in uno stato oggettivo di errore, continuano ad essere oggetto dell’amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa”».
Bagnasco ha quindi ricordato che i credenti hanno il dovere e il diritto di partecipare al bene comune con serenità di cuore e spirito costruttivo, come ha ribadito solennemente il Concilio Vaticano II: «Spetta ai laici – ricorda il porporato, citando i documenti conciliari – “di iscrivere la legge divina nella vita della città terrena. Assumano la propria responsabilità alla luce della sapienza cristiana e facendo attenzione rispettosa alla dottrina del Magistero”».
Sempre parlando di famiglia, inoltre, i vescovi hanno fatto riferimento alla Carta costituzionale: «È bene ricordare – ribadisce il cardinale Bagnasco – che i Padri costituenti ci hanno consegnato un tesoro preciso, che tutti dobbiamo apprezzare e custodire come il patrimonio più caro e prezioso, coscienti che, come ha detto il Papa, non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione».
Con queste parole, il presidente della Cei ha riconosciuto che sul fronte vitale della famiglia si è accesa una particolare attenzione e un acceso dibattito: «Sentiamo il dovere – insiste l’alto prelato – di rilanciare la voce della famiglia, tesoro inesauribile e patrimonio universale – perché sia tutelata, promossa e sostenuta da politiche veramente incisive e consistenti: sono la condizione per aiutare – come già avviene in altri Paesi – la nascita dei figli».
Nel sentire della gente, secondo il cardinale, sempre più vengono a galla l’amore e la convinzione per cui la famiglia, come prevede la nostra Costituzione, è il fondamento e il centro del tessuto sociale: «Per questo – afferma il presidente dei vescovi italiani – ogni Stato assume doveri e oneri verso la famiglia fondata sul matrimonio, perché riconosce in lei non solo il proprio futuro, ma anche la propria stabilità e prosperità. Auspichiamo che nella coscienza collettiva mai venga meno l’identità propria e unica di questo istituto».
Nell’ambito della famiglia, tra l’altro, i figli vengono definiti una punta di diamante da tutelare: «Il loro vero bene – sottolinea il cardinale Angelo Bagnasco – deve prevalere su ogni altro, poiché sono i più deboli ed esposti: non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre; hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto, sicurezza e stabilità. Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali, dove respirare un preciso respiro».
Inoltre, nella prolusione del Consiglio episcopale permanente, il presidente della Cei ha rivolto un appello per la valorizzazione delle Porte sante diocesane, oltre che all’Europa affinché non chiuda le frontiere optando per una nuova politica migratoria.