“Entro il 2017, a Pescara, cureremo leucemie e tumori senza chemio”
"Il nuovo laboratorio - spiega il professor Di Bartolomeo - servirà a modificare il sistema genetico dei linfociti, attraverso l’uso di un virus che consentirà loro di uccidere le cellule tumorali"
«Entro il 2017 cureremo il primo paziente, affetto da leucemia o tumore, senza più ricorrere alla chemioterapia ma affidandoci alla cellule, ingegnerizzando i linfociti del paziente in modo che imparino ad uccidere le cellule tumorali, con una spesa di soli 10 mila euro».
È stata questa la promessa fatta ieri agli abruzzesi da un commosso professor Paolo Di Bartolomeo, direttore del Dipartimento di Ematologia, Medicina trasfusionale e Biotecnologie della Asl di Pescara, in occasione della cerimonia inaugurale dell’Istituto tessuti e biobanche con Cell factory.
Una struttura di 220 metri quadri, ubicata nei locali adiacenti al Servizio trasfusionale e diretta dalla dottoressa Tiziana Bonfrini, composta dal laboratorio di manipolazione cellulare, dalla Banca del sangue di cordone ombelicale della Regione Abruzzo e dalla Cell factory, per la produzione di nuovi farmaci di terapia avanzata.
Il tutto, per un investimento di 4 milioni di euro: «Il nuovo laboratorio – spiega il noto ematologo – servirà a modificare il sistema genetico dei linfociti, attraverso l’uso di un virus che consentirà loro di uccidere le cellule tumorali».
Una terapia che, non avendo precedenti in Italia, farebbe conseguire un nuovo primato al Dipartimento di Ematologia dell’Ospedale Civile, appena quarant’anni dopo il primo trapianto italiano di midollo osseo eseguito dall’equipe del compianto professor Glauco Torlontano.
I successori, Domenico D’Antonio, Antonio Iacone, Giuseppe Fioritoni e lo stesso Paolo Di Bartolomeo, hanno fatto del reparto pescarese un centro d’eccellenza regionale, allargato a Marche e Molise: «In quarant’anni di attività – ricorda il professor Di Bartolomeo -, abbiamo compiuto 2 mila trapianti. E se nel 1976 trapiantavamo il 25% dei pazienti, oggi riusciamo a trapiantarne il 90%».
Questo anche grazie a 51 studi clinici del Dipartimento di Ematologia pescarese che, tra Ematologia clinica, Onco-ematologia pediatrica e Centro trapianti di midollo osseo, dispone di 62 posti letto: «In Italia – precisa Di Bartolomeo -, non esiste un reparto di Ematologia così».
Risultati che portano anche la firma del direttore generale della Asl pescarese Claudio D’Amario, il quale proprio ieri ha concluso il suo mandato per trasferirsi in Campania come Sub-commissario alla Sanità: «Per l’Ospedale Civile di Pescara – sottolinea – si apre la frontiera della medicina rigenerativa, che riguarderà anche l’oftalmologia e le malattia neurodegenerative neurologiche. Vi saluto, ma vivrò sempre qui e mi farà piacere che le cose vadano avanti bene».
Un lavoro, quello di D’Amario, riconosciuto dalla Regione Abruzzo: «Merita l’applauso finale di questa inaugurazione – conclude Silvio Paolucci, assessore alla Sanità -, che permette al sistema sanitario abruzzese di guardare all’eccellenza, dando risposte sempre migliori e competenti». Dalla prossima settimana, entrerà in azione il nuovo direttore generale Armando Mancini.