Disagio abitativo: in 10 anni triplicate le famiglie costrette a coabitare
Dal 2006 al 2015, inoltre, sono aumentate del 133% in Italia le persone con problemi abitativi : "Ma non è un problema solo italiano - spiega don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana - perché l’80% delle Caritas europee afferma che il diritto alla casa è il più difficilmente esigibile dai poveri. Tra l’altro, il 63% delle persone contattate dalla Caritas utilizza mense, docce ed empori solidali pur vivendo in famiglia, perché non possono pagare le bollette"

Il disagio abitativo non è dato solo dalla difficoltà a trovare un alloggio e a sostenere le spese ingenti per l’affitto o il mutuo: dal 2001 al 2011 sono quasi triplicate le famiglie costrette a condividere un’abitazione (da 236.064 a 695.908), con una crescita pari al 194,8%. Le famiglie coabitanti, diffuse soprattutto nell’Italia Centrale e nelle regioni del Nord Est, rappresentano il 2,8% del totale delle famiglie in abitazione.
È l’allarmante dato che emerge dal rapporto 2015 sul problema casa in Italia “Un difficile abitare” realizzato da Caritas italiana, Sicet (sindacato inquilini) e Cisl nazionale, presentato ieri a Roma.
Il volume riporta i risultati di una indagine nazionale sul problema casa in Italia, tramite un campione di utenti dei centri di ascolto Caritas e Sicet nelle principali città italiane, con proposte e raccomandazioni alle amministrazioni, alle realtà produttive, al terzo settore, alla comunità civile ed ecclesiale.
Dal rapporto emerge che l’11,1% delle persone che vivono in affitto sono prive di contratto; il 26,6% non riceve nessuna ricevuta; il 32,6% ottiene una ricevuta di importo inferiore alla rata d’affitto.
Dal 2006 al 2015, inoltre, sono aumentate del 133% in Italia le persone con problemi abitativi (dall’11,6% al 27%l%): «Non è un problema solo italiano – spiega don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana – perché l’80% delle Caritas europee afferma che il diritto alla casa è il più difficilmente esigibile dai poveri. Tra l’altro, il 63% delle persone contattate dalla Caritas utilizza mense, docce ed empori solidali pur vivendo in famiglia, perché non possono pagare le bollette».
Don Soddu ha poi criticato il recente recepimento di una direttiva europea che ha inserito un codicillo nei contratti tra banche e clienti, per cui se non vengono pagate sette rate del mutuo le banche possono espropriare le case senza aspettare la sentenza: «È una dolorosa e scandalosa situazione – denuncia il direttore di Caritas italiana -, perché a pagare le spese, in questi anni di crisi, sono sempre i più deboli e indifesi».
E l’impegno della Caritas nel settore abitativo è forte, con 87 Caritas diocesane attive sul territorio con sportelli di orientamento, case di accoglienza, co-housing, fondi di garanzia per il sostegno all’affitto e sostegno all’autocostruzione.