“Attenzione ai predicatori d’odio sul web, serve alleanza contro il razzismo”
"Il carattere non episodico di questi fenomeni, e talvolta la non pronta e chiara riprovazione di essi, - osserva Galantino - impone una seria riflessione e un comune impegno, finalizzati a elaborare proposte di prevenzione e contrasto efficaci a livello istituzionale, sociale e culturale, auspicando che la riflessione non sia limitata all’ambito nazionale in quanto deve aprirsi a una dimensione più ampia, con particolare attenzione all’orizzonte della Casa europea"
Intolleranza, xenofobia e razzismo persistono nella nostra società, ferendo la dignità della persona e mortificando la convivenza civile: «Si tratta di manifestazioni di odio tanto violente quanto ingiustificabili».
Lo ha affermato stamani monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ascoltato in audizione presso la Commissione parlamentare “Jo Cox” sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio della Camera dei deputati: «Il carattere non episodico di questi fenomeni, e talvolta la non pronta e chiara riprovazione di essi, – osserva Galantino – impone una seria riflessione e un comune impegno, finalizzati a elaborare proposte di prevenzione e contrasto efficaci a livello istituzionale, sociale e culturale, auspicando che la riflessione non sia limitata all’ambito nazionale in quanto deve aprirsi a una dimensione più ampia, con particolare attenzione all’orizzonte della Casa europea».
Sottratta a letture e derive ideologiche, infatti, secondo Galantino, questa riflessione può rappresentare un fertile terreno di incontro e di dialogo fra diverse forze politiche, fra credenti e non credenti, fra società civile e comunità ecclesiale.
Al di là di ciò bisogna educare e vigilare, ovvero i due verbi che prevengono il rischio del contagio xenofobo e razzista secondo il vescovo il quale, nell’ambito dell’udienza odierna, ha anche citato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Particolare attenzione – afferma il segretario generale della Cei – deve essere data al mondo di internet, che si dimostra il campo privilegiato per predicatori di odio, rilanciandone l’impegno a diffondere e rafforzare la cultura dell’accoglienza e della solidarietà, patrimonio e ricchezza del nostro Paese».
D’accordo con la presidente della Camera Laura Boldrini, monsignor Galantino ha poi condiviso la necessità di un’alleanza con cui contrastare le diverse forme di razzismo, a fronte del diffondersi nel discorso pubblico, e in particolare sulla rete internet, di un linguaggio intollerante, che incita a comportamenti ispirati a forme d’odio: «Questo impegno – ricorda – risponde agli auspici e all’azione del Consiglio d’Europa, la cui Assemblea parlamentare ha sollecitato un ruolo attivo dei Parlamenti nazionali in questa materia, come pure ai ripetuti inviti dei competenti organismi dell’Unione europea, a partire dalle risoluzioni del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti fondamentali».
A detta del presule, c’è anche un’ulteriore logica che andrebbe evitata: «La logica dei talk show – ammonisce il vescovo – può giustificare, se non proprio sostenere, atteggiamenti che vanno nella direzione opposta alla lotta contro l’intolleranza, la xenofobia e il razzismo».
Un meccanismo definito “in sordina” da monsignor Nunzio Galantino, che l’ha spiegato nella parte finale della sua audizione alla Camera dei Deputati, in cui ha esortato a non arrendersi di fronte ad alcune derive che sembrano caratterizzare l’attuale clima culturale e che, non di rado, scoraggiano anche i bene intenzionati: «La logica del confronto, tanto rivendicata negli slogan della politica e dei talk-show, – denuncia il segretario generale dei vescovi italiani – si riduce spesso a un semplice rimescolamento delle prospettive, a un appiattimento di voci e differenze da cui è possibile desumere soltanto l’autoreferenzialità del singolo, sempre più solo e abbandonato a sé, e la frammentazione del vissuto, mancante di mappe e princìpi guida. Questi aspetti dell’attuale clima culturale sembrano giustificare, se non proprio sostenere, atteggiamenti che vanno nella direzione opposta agli obiettivi che questa Commissione si è data».